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lunedì 5 settembre 2016

Recensione "L'amante mitteleuropeo" di Ale X

Ciao a tutti cari lettori,

oggi la nostra Krizia ci parlerà di un nuovo romanzo Self Pushlished, L'amante mitteleuropeo di Ale X, uscito lo scorso 22 maggio. Vediamo cosa ne pensa Krizia...






Titolo:
L'amante mitteleuropeo

Autore: Ale X
Editore: Self Publishig
Genere: Erotic romance
Data Pubblicazione: 22 Maggio 2016

Ale è una delle campionesse di tennis più amate, è la regina di Wimbledon e del Roland Garros, la Kaiserin per i fans tedeschi, la encantadora per i sudamericani; è bellissima e mediatica, i suoi successi sportivi e i suoi amori famosi conquistano la stampa. Nessuno direbbe mai che nella sua vita c'è un uomo segreto, Axel, fascinoso e sposato erede al trono del Principato del Wilhemstein.

Sono amanti da quando uno sguardo, a un party, ha cambiato le loro vite. Si incontrano segretamente in giro per l'Europa, l'attico di lei a Montecarlo, il pied a terre di lui in Baviera, una masseria in Puglia, nei posti più sconosciuti del continente, per evitare i paparazzi; scoprono i loro corpi, sperimentano il piacere in tutte le sue forme, affrontano i tabù che educazione e retaggi culturali hanno lasciato loro, non riescono a rinunciare ai sentimenti che li uniscono, nonostante la loro relazione probita metta in pericolo i progetti e gli obiettivi di vita di entrambi.

Ma può un amore clandestino resistere al passare del tempo? Può un principe cattolico prossimo al trono dimenticare il proprio destino? E una donna bella e corteggiata può rinunciare al proprio futuro?

L'amante mitteleuropeo è una storia d'amore e di sesso inaspettata e travolgente, in cui i protagonisti mettono in gioco i propri valori e i propri corpi, in un viaggio sentimentale ed erotico che li cambierà per sempre.






Prima di iniziare, voglio fare una premessa. Sono consapevole di quanto lavoro e quanti sacrifici ci siano dietro la stesura di un libro, notti insonni, vista annebbiata a furia di leggere, rileggere, correggere, cancellare, scrivere e riscrivere. Ma purtroppo un libro non si giudica solo per il lavoro che c’è dietro, lavoro che a volte non basta a dar vita ad un buon libro.

Quando è arrivata la richiesta di recensione per questo libro, mi son subito fatta avanti; la trama mi aveva incuriosita, lui Axel, erede al trono di un piccolo principato del centro Europa, sposato, 4 figli, bello, affascinante e desiderato con la nomea di sciupafemmine. Non se ne lascia scappare una, e a quanto sembra la signora consorte sa e fa finta di niente. Ma da che mondo e mondo, la storia ci insegna che, tra principi, duchi, conti, re e regine, i tradimenti sono all'ordine del giorno.




Lei, Alex, bella e giovane, 17 anni in meno del principe, tennista di successo, nel pieno della propria carriera, acclamata da tutto il mondo. Il suo volto appare spesso sulle copertine di tutti i giornali. Ma in questa storia per noi sarà solo l’amante del principe.

Saremo testimoni di incontri fugaci, in sperduti paesi in giro per il mondo per evitare paparazzi e scandali, assisteremo a pomeriggi, notti, attimi di passione tra Axel e Alex per poi vederli tornare ognuno alle proprie vite.

Adesso, apparte la storia che può piacere o meno, a me non è piaciuta, non riuscivo a comprendere come una ragazza bella, nel fiore degli anni, potesse accettare il ruolo di amante così senza battere ciglio, per 10 lunghi anni. Si perché questo libro è lungo un decennio! Il problema di questo libro, è proprio il libro nel suo insieme. Io non ho nulla contro i self, ne ho letti tanti, e ne leggerò ancora, ma fino ad ora non ne avevo mai letto uno scritto così male.

Comincio dal titolo... L’Amante mitteleuropeo, per quanto mi riguarda devia molto il lettore considerando che questo amante è una lei. Ma poi, questo mitteleuropeo quante volte è stato scritto nel libro? Ho provato a contare, ma giuro ho perso il conto, troppe, davvero troppe volte. Capisco che è un aggettivo d'effetto, ma esistono tanti sinonimi che potevano essere utilizzati per poter dare maggiore varietà al lessico utilizzato, lessico molto elementare se devo dirla tutta! E tutt'ora non riesco a capacitarmi di questa cosa. Troppe ripetizioni, troppe frasi simili all'interno dello stesso periodo, che deconcentrano, deviano l’attenzione, sporcano la storia.




“Quei giorni sono stati stata l'unica volta che abbiamo fatto l'amore nel suo Paese. Non penso sia stato un caso sia stata la prima volta. Mi piace pensare che non sia stato un caso.’

La storia non scorre in maniera fluida. I cambi di argomento sono repentini e inaspettati, mentre stiamo “ascoltando” una telefonata ci ritroviamo persi, in un ricordo di Alex lungo pagine e pagine e alla fine, la telefonata? Boh! Dimenticata!

Questo libro ha seriamente minacciato la mia sanità mentale, mi ero quasi convinta di essere stata improvvisamente colpita da demenza senile perché veramente le difficoltà che ho avuto durante la lettura sono state davvero troppe! Non si fa così!!! No no assolutamente, credo questa sia la recensione più negativa che io abbia mai scritto, non riesco a salvare niente, nulla mi ha fatto cambiare opinione, e credetemi, io ci ho sperato fino alla fine, ma non c'è stato nulla da fare, dalla prima all'ultima pagina è stato un continuo scuotere la testa e dire no no no, non è possibile.

Criticatemi pure, ditemi cattiva, ma in un tema di un bambino delle scuole elementari, sono convinta di trovare un bagaglio lessicale molto più ricco...

Axel era estasiato dai colori e di tanto in tanto ci fermavamo per scattare fotografie e guardare i panorami, mentre la guardia del corpo che lo accompagnava, di tanto in tanto mi chiedeva di rallentare, per non mettere a repentaglio la vita di Sua Altezza Reale.

Mi spiace... Non riesco a trovare una sola cosa positiva, perfino i nomi dei protagonisti non mi sono piaciuti, li ho trovati inappropriati: Axel e Alex, un gioco di lettere poteva essere evitato...

Basta non dico più niente, non voglio andare oltre, perché potrei smontare questo libro pagina per pagina...

Voto?





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