oggi la nostra Claudia ci parlerà di un romanzo di Penelope Ward uscito ultimamente oltreoceano e purtroppo ancora inedito in Italia. Stiamo parlando di Mack Daddy di genere Contemporary romance. Vediamo cosa ne pensa...
Buona lettura!
Titolo: Mack Daddy
Autore: Penelope Ward
Genere: Contemporary Romance
Lingua: Originale
Un papà single. Una seconda occasione. Venite a conoscere Mack nel nuovo romanzo autoconclusivo dell'autrice ai vertici della classifica del New York Times Penelope Ward. Lo chiamano Mack Daddy. No, sul serio, il suo nome era Mack. Diminutivo di Mackenzie. Da qui il soprannome. Perfetto, no? Lui era così perfetto. Il perfetto esemplare di maschio. Nella scuola privata dove insegnavo, Mack Morrison era l'unico uomo in un mare di donne.
Tutte volevano un pezzo del sexy padre single di quel piccolo e dolce bambino. Ero diventata una donna in cui non mi stavo riconoscendo, una persona piena di gelosia, poichè loro non sapevano che, per me, lui era molto di più. Loro non conoscevano il nostro passato. Lui ha scelto di iscrivere suo figlio nella mia scuola con uno scopo preciso, perché io e Mack abbiamo un conto in sospeso. Da mia cara amica, Lorelai, ha chiaramente definito la situazione così: "Un conto in sospeso tra due persone che sono evidentemente attratte l'una dall'altra è come un eterno caso di palle piene".
Ed io penavo per il mio caso. Ero ancora intensamente attratta da Mack. Ho tentato di resistergli, immergendomi profondamente in una relazione con qualcun altro solo per proteggere il mio cuore.
Per non parlare del fatto che essere sentimentalmente coinvolta con un genitore era strettamente contro le regole della scuola. Ma vedere Mack giorno dopo giorno mi stava distruggendo. E presto avrei infranto tutte le regole.
Tutte volevano un pezzo del sexy padre single di quel piccolo e dolce bambino. Ero diventata una donna in cui non mi stavo riconoscendo, una persona piena di gelosia, poichè loro non sapevano che, per me, lui era molto di più. Loro non conoscevano il nostro passato. Lui ha scelto di iscrivere suo figlio nella mia scuola con uno scopo preciso, perché io e Mack abbiamo un conto in sospeso. Da mia cara amica, Lorelai, ha chiaramente definito la situazione così: "Un conto in sospeso tra due persone che sono evidentemente attratte l'una dall'altra è come un eterno caso di palle piene".
Ed io penavo per il mio caso. Ero ancora intensamente attratta da Mack. Ho tentato di resistergli, immergendomi profondamente in una relazione con qualcun altro solo per proteggere il mio cuore.
Per non parlare del fatto che essere sentimentalmente coinvolta con un genitore era strettamente contro le regole della scuola. Ma vedere Mack giorno dopo giorno mi stava distruggendo. E presto avrei infranto tutte le regole.
Questo
non è il primo libro che leggo di Penelope Ward e ho la netta sensazione che
non sarà neanche l’ultimo.
Francesca
O’Hara è la protagonista di questa storia. E’ una giovane donna che lavora come
insegnante presso un istituto privato. Convive con Victor, il suo fidanzato di diciassette
anni più grande di lei, con cui è insieme da due anni.
Lavorare
con i bambini è sempre stato il suo sogno, forse perché sono così piccoli e
così incapaci di cattiverie, a differenza degli adulti. Essere un’insegnante è
il lavoro che ha sempre voluto fare…e proprio sul suo posto di lavoro, tutte le
mamme e le insegnanti iniziano a mormorare di un padre single molto
affascinante. Lo chiamano Mack Daddy e lo descrivono come l’uomo perfetto.
Ovviamente
a Francesca non interessano queste futili chiacchere da corridoio e non è
minimamente interessata a conoscere quest’uomo.
Peccato
che Mack Daddy è lì proprio per lei.
Il
primo giorno di scuola, Francesca si scontra con qualcuno che credeva non poter
rivedere più: il suo coinquilino e amore ai tempi del college, proprio lì,
nell’atrio della sua scuola insieme a suo figlio.
Mack,
il ragazzo di cui è stata innamorata e che le ha spezzato il cuore, si trova
proprio di fronte a lei, più bello che mai.
Mack
è stato sempre innamorato di Francesca. Anche quando non voleva ammetterlo, il
suo cuore batteva per lei.
Anni
prima l’aveva abbandonata, era stato costretto a volare via, e il suo desiderio
di stare con lei non si era mai realizzato.
Ora,
invece, è tornato a Boston con il solo obiettivo di riconquistare il suo cuore.
Victor, il fidanzato di Francesca, non è un
ostacolo impossibile da superare e Torrie, madre di suo figlio Jonah, non è più
un problema. Tutto ciò che vuole è riavere indietro Francesca e niente potrà
impedirglielo.
Il
ritorno di Mack apre una ferita che Francesca credeva di aver chiuso tanto
tempo prima, e ritrovarlo proprio vicino a lei, scatena sentimenti che non
riesce a gestire.
Anni
prima lo amava, ma ora?
Il
suo cuore è ormai di Victor o una piccola scintilla dell’amore che provava per
Mack continua a bruciare dentro di lei, minacciando di incendiare completamente
e irrimediabilmente il suo cuore?
Inizialmente
non ero tanto convinta di leggere questo libro, perché il fatto che il
protagonista maschile sia un padre non lo rende il mio ideale book-boyfriend.
Ma i libri che ho già letto della Ward mi sono piaciuti tanto da convincermi ad
acquistare anche questo.
Non
posso dire di aver buttato dei soldi al vento.
L’amavo.
Solo che lei non lo sapeva.
Mack
è legato, per obbligo e non per amore, a Torrie.
Sono
insieme da un po’ di anni e tutto per accontentare il padre di lui, il senatore
Michael Morrison.
Durante
i suoi anni di college, conosce Francesca, una timida ragazza dagli occhiali
particolari e un’irrazionale paura delle persone.
Quello
che inizia come un semplice legame di convivenza, si trasforma in una solida
amicizia prima, e in amore poi.
Mack
inizialmente non riconosce i suoi sentimenti, quando però si rende conto di
amare la sua migliore amica, il destino mette sul suo percorso un figlio e
sembra che la storia d’amore con Francesca sia destinata a non realizzarsi.
È
raro incontrare in un libro un personaggio maschile così consapevole dei suoi
sentimenti. Solitamente siamo sempre noi, povere donne, a dover sopportare un
cuore spezzato e a renderci conto per prime dei sentimenti che sono in ballo.
In
una prima fase la situazione in Mack
Daddy è effettivamente questa.
Quando
però Mack e Francesca si ritrovano dopo tanto tempo, è proprio lui a
dichiararsi per primo.
Ed
è qui che compare un Mack quasi impossibile da non amare.
≪Lo
senti? Senti come sta battendo per te ora. Ogni volta che mi permetto di
pensare a te, batte proprio così. E non so cosa fare per fermarlo.≫
I
sentimenti di Mack escono fuori in una maniera imprevedibile e irrefrenabile,
così sinceri e autentici da scaldarti il cuore.
Ho
mezzo libro evidenziato e credo che il 95% delle mie sottolineature siano frasi
di Mack.
Ha
trascorso sei anni della sua vita con il desiderio di rincontrare Francesca.
Mentre cresceva sua figlio, sperava in una seconda possibilità con lei.
Dai
suoi errori del passato ha saputo trarre fuori gli insegnamenti più grandi, è
riuscito a superare gli ostacoli e a raggiungere ciò che voleva: Francesca.
“≪Mi
sveglio ogni mattina con la speranza che ogni giorno sia in un qualche modo più
vicino all’essere con te. Continuo a sentire questo legame tra di noi.≫”
In
lei Mack aveva trovato la persona con cui poteva essere se stesso,
dimenticandosi degli standard che suo padre gli imponeva e di chi Torrie voleva
lui fosse.
“≪A
volte, non so neanche chi sono più… il papà di Jonah, lìex di Torrie, il figlio
di Michael Morrison. Ma quando sono conte, io sono Mack. Quando mi guardi mi
ricordi chi sono, chi voglio essere.≫”
Francesca,
invece, è un po’ il polo opposto di Mack.
È
insicura, troppo insicura, e soffre di una condizione che le rende quasi
impossibile relazionarsi con gli altri. Solo di fronte a Mack è riuscita a
essere se stessa, è riuscita a fare uscire fuori tutta la sua stranezza, la sua
dolcezza e il suo essere Francesca O’Hara.
Al
college si nascondeva dietro un paio di grossi occhiali color porpora ed era
costantemente attanagliata dalla paura che qualcuno l’avrebbe abbandonata. Con
Mack, però, queste paure sono state superate… grazie a lui è maturata,
soprattutto dal punto di vista psicologico. E quando Mack l’ha abbandonata, lei
non si è arresa: è riuscita a superare il dolore che la sua partenza le aveva
provocato non affliggendosi o commiserandosi, ma reagendo.
È
diventata la Francesca che sarebbe dovuta essere da sempre.
“≪Dal momento in cui ci siamo
incontrati, la vita è sembrata semplicemente diversa.≫”
Mack Daddy è
quindi un romanzo sulle seconde occasioni, che mostrerà al lettore quanto forte
può essere l’amore vero, quanto a volte possano essere inutili gli ostacoli che
la vita pone davanti, perché l’amore tra due persone, se puro e onesto, supera
qualsiasi barriera, qualsiasi impedimento.
Devo
ammettere che ho un debole per gli uomini che sanno quando essere romantici,
sono il mio tallone d’Achille. E quando riuscirò a trovarne uno così, qua lo
dico e sottoscrivo, per me sarà per sempre.
Vi
starete chiedendo: “E a me che me ne frega?” e c’avete anche ragione. Ma tutto
ciò era una piccola premessa per aiutarmi a spiegarvi le sensazioni, le
emozioni che questo libro mi ha provocato.
La
lettura di Mack Daddy è stata
costellata di attacchi di tachicardia e colpi al cuore. Penelope Ward ha
l’incommensurabile talento di accalappiarti con la sua scrittura trascinandoti in
un oblio da cui non vorrai mai
uscire. E con questo libro non è accaduto niente di diverso.
Sono
state sessioni di lettura intensa, infinite. Non riuscivo a staccare gli occhi
dal piccolo schermo del mio telefono, perché il desiderio di sapere come
sarebbe andata a finire mi divorava.
Non
smetterò mai di meravigliarmi di quest’aspetto della lettura. Per quanto i
romance possano essere scontati, per quanto i finali siano prevedibili e per
quanto sia impossibile che la protagonista non
scelga l’aitante protagonista maschile dallo sguardo magnetico e il volto
bellissimo, io ancora rimango sveglia fino alle tre del mattino per sapere come si conclude il libro.
In
ogni caso Mack Daddy non è il libro
che più ho apprezzato della Ward (il primato spetta ancora a Rommhate), ma tre
punti e mezzo se li merita tutti.
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