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martedì 27 febbraio 2018

Recensione "I giorni felici di Juniper Lemon" di Julie Israel

Cari amici lettori,

oggi vi parlo de I GIORNI FELICI DI JUNIPER LEMON, romanzo d’esordio di Julie Israel, uscito il 6 febbraio grazie alla Mondadori. Un romanzo delicato, pieno di ottimismo, divertimento e speranza, sulla perdita e su che cosa sia davvero la felicità. Una storia inaspettata che mi ha davvero sorpreso.


Titolo: I giorni felici di Juniper Lemon
Autrice: Julie Israel
Editore: Mondadori
Genere: Contemporary romance, Young Adult
Uscita: 6 febbraio
Pagine: 336


Sono trascorsi ormai 65 giorni dall’incidente che ha letteralmente sbriciolato il mondo di Juniper. Senza Camie, la sua adorata sorella maggiore, la vita è diventata all’improvviso un luogo freddo e buio. Questo almeno fino a quando non trova per caso una lettera scritta dalla sorella proprio il giorno dell’incidente e indirizzata a un misterioso “Tu”, un innamorato segreto con cui Camie aveva intenzione di rompere e di cui lei ignorava l’esistenza. Impaziente di scoprirne l’identità, Juniper inizia a indagare. Forse, pensa, se riuscirà a trovarlo e a consegnargli il messaggio, quel vuoto enorme che avverte dentro potrebbe attenuarsi almeno un po’…
In quegli stessi giorni, però, Juniper perde qualcos’altro che le sta particolarmente a cuore, uno dei cartoncini del suo speciale schedario della felicità sui quali annota gli aspetti positivi e negativi delle sue giornate, un rito quotidiano che l’ha aiutata a tenere insieme i pezzi della sua vita da quando Camie è morta. Senza quel biglietto – che contiene oltretutto un suo segreto inconfessabile – si è creato un vuoto. Un altro, che si somma a quello lasciato dalla scomparsa della sorella.
La vita e la felicità, però, sono per natura imprevedibili e, mentre è impegnata nella sua doppia ricerca, Juniper finisce per scoprire segreti e profondi motivi di infelicità di alcuni dei suoi compagni di classe. A quel punto, si lancia in una nuova missione: rendere meno disperata e solitaria la vita di quei suoi compagni, finendo così per curare, di riflesso, la propria, di infelicità.




Eccomi qui, direi con mia grossa sorpresa, a parlarvi di un Young Adult che mi ha letteralmente travolto. Volete sapere il perché? Bé, prima di tutto, come ben sapete, non è il genere che si avvicina di più ai miei gusti; secondo perché, un po’ incuriosita dalla trama, mi sono voluta avventurare nella lettura credendo di sapere o immaginare come poteva evolversi la storia, pronta a dare un voto negativo al libro pensando di non trovare contenuti giusti... ma sin dalle prime pagine, ho capito di essere in errore. Mi aspettavo di leggere una storia straziante piena di sofferenza e dolore; invece mi sono ritrovata a leggere tutt’altro. Per questo sono sorpresa!!! Già dalla trama, si evince che Juniper, la protagonista, ha da poco subìto un lutto; infatti la sua adorata sorella maggiore Camie, è rimasta vittima di un incidente stradale e al suo fianco Juniper, invece, è rimasta completamente incolume. Proprio per questo, ogni giorno il senso di colpa la opprime, ma cerca in ogni modo di mantenere vivo il ricordo di Camie. La più grande paura di Juniper, però, è quella di credere che un giorno tutto questo dolore possa finire, lasciandola vuota, e trovarsi a vivere senza IL DOLORE.
Ogni giorno Juniper, come faceva anche sua sorella per una scommessa, scrive una sorta di lista della felicità, dove annota sui dei foglietti tutti i momenti belli o meno della sua esistenza. Juniper, una ragazza pessimista di natura (al contrario di sua sorella), per la durata di tre mesi avrebbe dovuto scrivere tutte le cose positive della giornata e, piano piano, questa scadenza quotidiana diventa essenziale per lei, andando oltre i tre mesi prefissati. E dopo la morte della sorella, Juniper inizia anche a dare un voto al livello di felicità del giorno.



"A Camie non farebbe piacere sapere che uso i biglietti per annotare i giorni trascorsi dalla sua morte. Lo considererebbe qualcosa di assolutamente negativo, l’opposto di ciò che quell’elenco doveva rappresentare."

La perdita, però, di uno di questi bigliettini, in particolare il n.65, molto importante perché contiene un suo segreto, darà il via a tutta la storia, che ben presto diventerà un vero viaggio interiore per Juniper. Scoprirà infatti molte sfaccettature di se stessa, ma anche della sorella. Ad aiutarla nella ricerca del cartoncino arriva Brand Sayers, il ragazzo più difficile e asociale della scuola. Per Juniper sarà un vero amico, l'àncora a cui aggrapparsi nei momenti bui, ma inizierà a provare per lui dei sentimenti importanti. Oltre a Brand, Juniper troverà nuovi amici che la sosterranno, ma soprattutto, saranno l’elemento di evasione che le serve per poter affrontare il dolore e non subire la sofferenza della sua famiglia, soprattutto gli screzi con sua madre. La morte della sorella, infatti, ha messo in difficoltà anche la vita dei suoi genitori, che reagiranno al lutto in modo molto diverso, e non volendo perdere l’unica figlia rimasta.
Un giorno però, Juniper trova una lettera scritta da sua sorella Camie, con destinatario “TE” e nessun altro indizio per poter identificare la persona a cui è indirizzata la lettera. Sua sorella non le aveva mai confessato di avere una relazione, e questo fa sentire Juniper sempre più lontana da Camie, ma sempre più determinata a scoprire tutto. Questa nuova ricerca, e anche rendersi disponibile nell’aiutare gli altri a superare diverse situazioni che la vita ha messo loro davanti, servirà a Juniper per riempire quel vuoto costante che tutti i giorni la soffoca. È questa forse la strada giusta che porta verso la felicità?




Pilastro portante di tutta la storia è il vuoto assoluto. Quel vuoto che ti fa respirare l’assenza di tutto, ma è anche un vuoto che riempie e va oltre la tua intera esistenza e a tutto ciò che ti circonda. Il vuoto che ho potuto leggere in questo libro non riguarda solo l’aspetto della perdita di una persona e la sofferenza che ne deriva, ma anche quello che concerne il bullismo, l’omosessualità, l’istinto omicida, la violenza, l’asocialità. Nella vita, il vuoto ha molte sfumature e assume diverse sembianze, tutto sta a come saperlo riempire. In questo caso, Juniper ha puntato sull’amicizia e ha cercato di rendersi utile aiutando chi era in difficoltà e, così facendo, ha aiutato anche se stessa. Il vuoto lasciato da sua sorella Camie, significa anche la perdita di sua madre, che non riesce a superare il lutto e non vuole ricordare la figlia scomparsa attraverso ricordi o riferimenti, perché questo sarebbe come accettare la sua morte. Chi, in qualche modo, riesce a tenere unita la famiglia nel momento più buio è il padre di Juniper, anche se questo suo sforzo man mano gli scivola via.



"La porta chiusa, in qualche modo, dà l’illusione che lei sia lì dentro: al telefono, a dormire, a suonare la chitarra. Che uscirà tra qualche minuto per la cena, scenderà al piano di sotto per guardare un film o piomberà inaspettatamente in camera mia, si lascerà cadere sul letto e mi farà guardare un nuovo video con un doppiaggio divertente o uno con un gatto scemo."

Juniper e Camie avevano un rapporto molto forte, erano molto legate e hanno condiviso tutto insieme celando i segreti che si sono confessate. Quindi, quando Juniper trova la lettera di Camie nella sua borsetta, tenta in tutti i modi di trovare la persona a cui era indirizzata, perché è l’unico modo per sentire sua sorella ancora viva vicino a lei, in modo anche da poter riempire quel vuoto che le opprime il cuore. Inoltre, per via del suo schedario della felicità, Juniper conosce alcune cose personali delle ragazze del suo liceo e decide di diventare loro amica per poterle aiutare, diventando lei stessa àncora a cui aggrapparsi per affrontare la vita.



Un personaggio che ho davvero apprezzato è stato Brand, un ragazzo apparentemente difficile, che per farsi rispettare fa uso di azioni violente e senza senso, ma che invece nasconde un’anima buona. Musicista ed artista, costretto a vivere nel disagio a casa e per l’abbandono di sua madre, decide di restare vicino a Juniper, l’unica ragazza che lo ha scosso dentro, ed aiutarla nonostante nasconda dei segreti che andranno ad intaccare la sua relazione con Juniper. Ho odiato invece Lauren, la presunta migliore amica di Juniper, che non ha pensato due volte a voltarle le spalle perché la situazione era davvero dolorosa e sofferente per l’amica da non riuscire ad aiutarla. Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!! Anche se nel libro non è presente fisicamente, Camie è in qualche modo parte integrante di tutto. Lo fa dando positività alla narrazione sia per Juniper che per noi lettori, perché riesce a portare entrambi verso la felicità. Quella felicità che serve a colmare quel vuoto di cui parlavo sopra.
Impossibile non adorare Juniper: caparbia, coraggiosa e altruista, imparerà che ci sono tanti tipi di amore e coglie la gioia, la felicità proprio dagli sguardi di sua sorella, immortalati da alcuni scatti.
Avevo davvero sottovalutato questo libro, perché credevo di trovarmi difronte ad una storia ormai letta molte volte. L’autrice, con uno stile semplice, scorrevole, frizzante e cauto, è riuscita a creare una storia in grado di parlare sì ai ragazzi, ma anche a noi più grandi, perché le cose brutte nella vita capitano, sta a noi trasformarle in qualcosa di positivo dandoci l’energia per affrontarle giorno dopo giorno.

“Il futuro… non cambia il passato. Non muta ciò che abbiamo condiviso. La tua vita ha avuto un effetto sulla mia…”





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