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giovedì 31 maggio 2018

Recensione "For the Love of English" di A.M. Hargrove

Ciao a tutti amici,

oggi vi parlo di FOR THE LOVE OF ENGLISH dell'autrice americana A.M. Hargrove, uscito lo scorso 1 Maggio grazie a Quixote Edizioni.
Per chi ancora non lo conoscesse, si tratta di un Contemporary Romance autoconclusivo che vede tra i protagonisti English, una splendida e vivace bimba di 6 anni che scalderà i vostri cuori!

Buona Lettura!



Titolo: For the love of English
Autrice: A.M. Hargrove
Editore: Quixote Edizioni
Data di pubblicazione: 01 Maggio 2018
Genere: Contemporary Romance


Beckley Bridges, padre single, è sexy da far paura. Sul serio, è la cosa più bollente da quando è stato creato il sole, tanto che se gli rompi un uovo addosso, quello inizia a sfrigolare. Quindi qual è il problema? Che è anche uno stronzo colossale. Lo odio, quel bastardo. Cerco di evitarlo in ogni modo, ma per qualche motivo salta fuori ovunque io vada.
Il vero problema, però, è sua figlia, English. È un’adorabile, eccentrica bambina di prima elementare, e la cosa più dolce da quando hanno inventato il tè freddo. Ed è una dei miei scolari, ma è anche l'amore della sua vita. Perciò devo per forza avere a che fare con lui a livello professionale. Non è semplice. Su una scala che va da facile a difficile, avere a che fare con Beckley Bridges è come avere a che fare con delle unghie che grattano sulla lavagna.
Ma dato che la madre di English cerca di ottenere la custodia, dopo averla abbandonata sulla porta di Beckley quando era una neonata, lui è disposto a fare tutto il possibile per tenerla con sé.
È per questo che mi ha fatto la proposta.
E per quanto la cosa possa sembrare folle, mi sono ritrovata a pensarci su.







Dopo aver letto questo romanzo, ho aspettato un po' prima di scrivere cosa ne pensassi. Di solito scrivo di getto ciò che mi ha lasciato una lettura, nell’esatto istante in cui la porto a termine, ma stavolta sono stata un po' titubante… con ciò non voglio assolutamente dire che il romanzo in questione non mi sia piaciuto… solo che ci sono state delle cose che mi hanno lasciata un po' così…


La parte migliore di tutta la storia è stata sicuramente English, una dolcissima bimba di sei anni dai riccioli biondi e gli occhi color acquamarina. Col suo modo di vestire è pura esplosione di colori, è allegra effervescenza, molto sveglia e con la risposta sempre pronta! È di una tale tenerezza che ti vien voglia di stringerla tra le braccia e riempirla di baci. È davvero, davvero fantastica! Ma c’è da dire che tutta la sua schiettezza e onestà derivano dall’educazione trasmessale dal padre: un giovane fotografo di 25 anni.






A soli 19 anni, Beckley Bridges scopre di avere una bambina e di doverla crescere come unico genitore affidatario, poiché la madre ne rifiuta ogni responsabilità.


«Non mi ricordo molto di quella notte. Eravamo ubriachi, e non ne sono particolarmente orgoglioso, ma, accidenti, non scambierei English con niente al mondo»

Nonostante la giovane età e lo shock per questa paternità inaspettata, Beck si dimostra essere fin da subito un ottimo padre, si assume le sue responsabilità e cresce sua figlia nel migliore dei modi senza mai essere assente, educandola al meglio e insegnandole cose che… vi faranno ridere di cuore e che metteranno in seria difficoltà Sheridan, la giovane insegnate di scuola della piccola English.

Sheridan Monroe, fresca di laurea, è al suo primo incarico come insegnante di scuola elementare. Sin dal primo giorno rimane colpita da English, dal suo modo di vestire tutto colorato, dal suo modo di fare e soprattutto dal suo repertorio linguistico, che ad un certo punto la lascerà a dir poco sconcertata, portandola a volere un confronto col padre della bambina. E galeotto fu l’incontro tra i due! Anche se il sexy fotografo sarà per la povera Sheridan una bella gatta da pelare!!

«Questo tizio per me è un enigma, e forse è per questo che non riesco a smettere di pensare a lui»

Inizialmente Beck appare alquanto cupo, scortese, burbero, un idiota dai modi bruschi, per usare le parole di Sheridan. Soprattutto è molto silenzioso, per cui, nell’esatto istante in cui se ne esce con una mezza battuta, Sheridan non può fare a meno di scoppiare a ridere, non per la battuta in sé, quanto per il fatto che "Mister Mistero" sembri essere dotato di senso dell’umorismo! Ma per quanto Beck possa dimostrarsi così taciturno e chiuso in sé stesso, quando è con English mostra una gentilezza e una tenerezza disarmanti, tali da far sciogliere i ghiacciai del Polo Nord e del Polo Sud tutti insieme! 


Direi che il romanzo in sé mi è piaciuto molto, English, come ho già detto, è fantastica; Beck è un ragazzo-padre meraviglioso e vi lascio immaginare tutto il resto, e anche Sheridan è stata un bel personaggio femminile, da un lato maestra amorevole e dal comportamento impeccabile, dall’altro normale ragazza dal linguaggio alquanto colorito che mi ha fatto morir dal ridere, con i suoi trascorsi che l’hanno resa ciò che è, una ragazza che ha lavorato sodo per riuscire a diventare un’insegnante, una bella persona, nonostante la sofferenza che si porta dietro per la morte dei genitori e un’adolescenza non priva di difficoltà.


Ciò che credo abbia cozzato un po' troppo con la storia in sé e con l’immagine di English, a mio avviso, è stato l’erotismo eccessivamente spinto tra Sheridan e Beck. Non so, ho iniziato a leggere il romanzo, che tra l’altro mi ha catturata subito sin dal prologo, mi sono ritrovata a sorridere, a ridere, a sogghignare, a essere preoccupata per il futuro della piccola English, e poi all’improvviso la scena si è fatta un po' troppo hot, secondo me troppo in contrasto con una storia che vede coinvolta una bambina e la lotta per la custodia contro la madre biologica, tornata a reclamare la figlia chissà per quale reale motivo… ecco, ciò che voglio dire è che, dato il plot, onestamente non mi aspettavo che l’intimità tra i due adulti venisse descritta così fortemente e pesantemente... penso sarebbe stato meglio qualcosa di più delicato, che si scontrasse meno con la situazione in atto… ma questo è solo un mio modesto punto di vista, perché come ho già detto, non me l’aspettavo e ne sono rimasta un po' spiazzata.
Ma al di là di questo, posso dirvi che è stata una lettura piacevole, che mi ha coinvolta sin dalle prime battute, mi ha fatto sorridere tantissimo e mi ha fatto “sentire sotto l’arcobaleno” come la piccola English quando è insieme alla sua famiglia.

«Su quel faccino dolce spunta un sorriso con le fossette.
-         “Mamma, ti voglio bene. Mi metti sempre sotto l’arcobaleno”.
-         “Vuoi sapere una cosa? Anche tu mi metti sotto l’arcobaleno”»


   

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