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lunedì 9 luglio 2018

Review Party "AWAY from me" di Mya McKenzie




Ciao a tutti amici,

oggi ospitiamo il Review Party di AWAY from me, Contemporary Romance di Mya McKenzie, uscito lo scorso 4 Luglio in edizione Self Published.
Si tratta di un romanzo in cui due mondi totalmente diversi e incapaci di comprendersi vengono messi a confronto attraverso la storia di Alex e Nameera. Cosa ne verrà fuori? Scopriamolo insieme!


Titolo: Away from me
Autore: Mya McKenzie

Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 04/07/2018
Genere: Contemporary Romance/New adult
Numero di pag: 325
Progetto grafico: Angelice Graphics


Prima di lei, era tutto molto semplice: lavoro e surf, nient’altro.

Ho cercato di ignorarla, ma si è insinuata dentro di me.
Ora è la mia ossessione, è il motivo per cui sto mettendo in discussione ogni cosa.
Per aiutarla dovrei scendere a patti con me stesso.
Per averla dovrei tornare alla vita che ho rinnegato.
Per salvarla dovrei semplicemente tenerla... lontana da me.



«La dignità umana non ha colore né religione» 

Oggi voglio partire da questo piccolo estratto contenuto in AWAY from me per scriverne la recensione…perché è così, ogni essere umano ha diritto alla sua dignità, e niente può impedirgli di averla, niente, neanche le costrizioni imposte dall’ambiente in cui si nasce e si vive. Ora vi starete chiedendo come mai dica queste cose di un romanzo che ha sulla copertina un bel biondino a petto nudo con una tavola da surf.. La risposta è semplicissima: mai giudicare un libro dalla copertina! Sembra un banale cliché ma mai definizione fu più appropriata!




Questa è la storia di Alex e Nameera. Il nome di lei vi fa intuire qualcosa? No? Beh, non preoccupatevi, neanch’io ci sono arrivata subito! Anzi, devo dirvi che all’inizio non mi sono sentita molto coinvolta nella storia…a primo impatto mi era sembrata la solita solfa: ragazzo bellissimo che non da retta a nessuna anche se tutte gli cadono ai piedi e che nutre interesse per una sola ragazza misteriosa e dall’aria malinconica che non gli si fila per niente anche se poi…bla bla bla…ecco NON E' COSI'. Proprio no! Assolutamente NO!



«Per la prima volta dopo tanto tempo, provo il desiderio irrefrenabile di assecondare l’entusiasmo che sento scorrermi nelle vene. Per la prima volta da tanto tempo, sento il bisogno di vivere» 

Il romanzo si divide in 5 parti e più si va avanti più le situazioni cambiano, più si respira aria diversa. E allora, cosa c’entra il ragazzo con la tavola da surf??? C’entra perché parte tutto da lì, dalle spiagge di Los Angeles. Respirate il profumo del mare? Sentite la sabbia sotto i piedi? Sentite il rumore delle onde? Per tutta la prima parte del romanzo ho avuto la sensazione di sentire la brezza marina sulla pelle e del caldo estivo in un miscuglio di spensieratezza e malinconia al tempo stesso, perché entrambi i protagonisti si portano dietro l’uno il peso del passato e l’altra il peso del futuro cui deve andare incontro; ma nonostante ciò riescono a riconoscersi e in un certo senso amarsi. 



Non chiedetemi perché dico “in un certo senso”, perché il loro amore è tanto semplice quanto davvero tanto, tanto complicato, o almeno lo diventa per colpa di Alex.

Alex…grrrrr!!!! Sì. È proprio uno di quei personaggi maschili che mentre leggi, vorresti essere in grado di entrare nel romanzo per urlargli in faccia “MA CHE CAVOLO STAI FACENDOOOOOOO??????” ok, ok, ora torno in me…dicevo, nella prima parte ho respirato aria di mare e ho provato l’impellente desiderio di cavalcare un’onda su una tavola da surf anche se non ne ho mai vista una dal vivo e, soprattutto, non sarei mai in grado di farlo; nella seconda parte, l’atmosfera cambia completamente, perché veniamo trasportati in una realtà totalmente diversa e che non mi aspettavo proprio di trovare! Dalle spiagge Californiane facciamo un salto negli Emirati Arabi, nel mondo orientale fatto di drappi, arazzi, tende e profumo di incenso. Ma anche un mondo in cui la donna non conta niente, è un essere invisibile, non ha libertà di parola, di azione, è sottomessa al volere maschile (da qui la questione della dignità di cui parlavo prima).



«Sono cresciuta in un ambiente molto diverso dal suo, in un luogo in cui le libertà, che lui dà per scontate, da noi sono semplici miraggi» 

L’autrice ci mette di fronte alla realtà nuda e cruda in cui la figura femminile è priva di volontà, è costretta ad annullarsi totalmente, a sottostare alle costrizioni imposte dal proprio credo. E questa è la realtà di Nameera, giovane donna, neo-laureata in architettura, che appare, da un lato remissiva e devota secondo le sue tradizioni, e dall’altro forte e determinata, uno spirito libero e selvaggio che sa ciò che vuole e tenta in ogni modo di ottenerlo. Ha vissuto la sua intera vita cercando di evitare le emozioni, reprimendo i suoi sentimenti, obbligata a immolarsi per il bene della famiglia. Gli anni di studio trascorsi in America, nonostante lo spettro incombente sulla sua vita, le hanno permesso di vivere per la prima volta e le hanno dato l’occasione di aprire il suo cuore ad un ragazzo che sembra capirla, e innamorarsi così di lui, di Alex. 




Quest’ultimo, per quanto nel profondo del suo animo sia consapevole dei sentimenti che lo legano a questa ragazza, rifiuta di amarla, perché ritiene di essere un individuo spregevole a causa del suo passato. In realtà non lo è affatto. È un uomo generoso, affidabile e disponibile, ma è talmente accecato dal suo passato che non riesce a vedere a un palmo del suo naso, negando la felicità di entrambi. 




In questo romanzo, l’autrice ci presenta la realtà di due mondi che collidono tra loro, Oriente e Occidente, due mondi diversi incapaci di comprendersi. Se da un lato Nameera è sicura del suo amore e lotta per ottenerlo, dall’altro Alex è un’altalena di desideri: vuole e non vuole, o meglio, vuole ma, secondo lui, non può…e mentre leggevo, mi sono chiesta infinite volte il perché di questo suo atteggiamento senza riuscire minimamente a intuire cosa ci fosse dietro. 


Con l’arte del detto e non detto, del celato, del velato, il lettore è spinto a proseguire la lettura per riuscire ad arrivare alla fine del tunnel e sperare che ci sia un lieto fine per questi ragazzi che soffrono così tanto da farti stringere il cuore.


«Più la conosco, più penso sia una ragazza incredibile. Più mi avvicino a lei, più sento che sarà difficile lasciarla andare via» 

Come ho già detto, all’inizio del romanzo avevo un po' storto il naso, ma poi mi sono ricreduta perché con la sua scrittura meticolosa e dettagliata, l’autrice, attraverso gli occhi dei personaggi, mi ha fatta entrare nella narrazione con tutti i sensi e in alcuni momenti ho come avuto l’impressione di uscire dalla lettura e trovarmi di fronte a qualcuno intento a raccontarmi eventi realmente accaduti per rendermi conto un attimo dopo di essere in realtà intenta a leggere… perciò mi complimento ancora una volta con Mya McKenzie che ha saputo trascinarmi tra le onde californiane e tra le dune del deserto arabico, permettendomi di estraniarmi per qualche ora dalla routine quotidiana e, dato l’arrivo della bella stagione, consiglio a voi la lettura di questa storia sotto l’ombrellone, in riva al mare col rumore delle onde come sottofondo rilassante!







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