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mercoledì 5 settembre 2018

Recensione "La notte più lunga" di Leylah Attar

Cari lettori,

oggi ho il piacere di parlarvi de "La notte più lunga" di Leylah Attar, uscito lo scorso 8 agosto grazie alla Newton Compton Editori. L'anno scorso, con "Senza nessun segreto", l'autrice ci aveva fatto innamorare del suo stile di scrittura e, con questo nuovo romanzo, ha rapito completamente il nostro cuore portandolo fino in Africa.



Titolo: La notte più lunga
Autrice: Leylah Attar
Editore: Newton Compton editori
Genere: Contemporary romance
Uscita: 8 agosto
Pagine: 360




Una volta, in Africa, ho baciato un re…

«E così, in un vecchio fienile rosso ai piedi del monte Kilimanjaro, ho scoperto la magia inafferrabile che avevo intravisto solo tra le pagine di grandi storie d'amore. Fluttuava intorno a me come una farfalla appena nata e si stabilì in un angolo del mio cuore. Ho trattenuto il fiato, ho avuto paura di respirare per paura che scivolasse fuori e la perdessi per sempre.»
Quando una bomba esplode in un centro commerciale dell’Africa orientale, le tragiche conseguenze delle scosse di assestamento provocano l’incontro di due estranei in un percorso per il quale nessuno dei due sa di essere destinato. Jack Warden, un coltivatore di caffè divorziato in Tanzania, perde la sua unica figlia. A un oceano di distanza, nella campagna inglese, Rodel Emerson riceve una telefonata che le comunica la morte di sua sorella. Sconvolta, prende un aereo nella speranza di un po’ di pace. Due persone comuni, legate da un evento tragico, sono in cammino per ritrovare sé stesse. Li aspetta un’avventura nelle immense pianure di Serengeti, durante la quale il destino di tre bambini si lega indissolubilmente al loro. Ma nonostante le avversità, un’altra sfida si profila all’orizzonte: possono sopravvivere a un’altra perdita, questa volta quella di un amore che è destinato a scivolare tra le loro dita, come le nebbie che svaniscono alla luce del sole?

«A volte ci si imbatte in una storia dai colori dell’arcobaleno, che ci attraversa il cuore. Potremmo non essere in grado di afferrarne o mantenerne il significato, ma non saremo mai dispiaciuti per il colore e la magia che ha portato nella nostra anima.»








“Taleenoi olngisoilechashur.
Siamo tutti uniti.
Quante volte superiamo gente per strada, le cui esistenze sono intrecciate alle nostre in modi che non potremmo mai comprendere? In quanti modi siamo legati a uno sconosciuto da fili fragili e invisibili che ci legano l’uno all’altro?”

Con questa citazione tratta dal romanzo, voglio iniziare a parlarvi di una storia intensa e profonda, che ci viene raccontata in “La notte più lunga” di Leylah Attar. Per tutta l’intera lettura del libro si intravede e percepisce una fitta ragnatela di fili che collegano le vicende ed esistenze dei protagonisti. Una storia che ha un sapore dolceamaro e che vi entrerà nel cuore. Ma andiamo a conoscere un po' i protagonisti di questo emozionante romanzo.

La nostra storia è ambientata nella suggestiva e selvaggia savana africana, con i suoi tramonti e paesaggi spettacolari, dove è nato e vive il nostro protagonista maschile, Jack Warden. Un uomo fortemente legato alla sua terra, dove fa il coltivatore di caffè e che ama in maniera incondizionata la sua unica figlia, Lily. Un uomo deciso, che sa cosa vuole nella vita. Un uomo che ha passato diverse sventure ma che, come la natura che circonda la sua fattoria ai piedi del monte Kilimangiaro, ha imparato a rialzarsi, ad essere forte. Ad essere cacciatore e non preda. Un uomo esuberante e impulsivo, come un caffè scuro dal gusto deciso.

"Il suo ritmo puro e impetuoso gli pulsava nelle vene come un caffè espresso ricco e scuro."

 L’unica gioia della sua vita è sua figlia Lily, come un arcobaleno di colori. Una gioia che gli verrà strappata via. Tutto accade in un momento. Il rumore di un’esplosione, una corsa disperata e infine la bruciante e dolorosa consapevolezza che tutto è finito nella maniera più tragica. Il mondo di Jack Warden crolla in un minuto e, stavolta, non può fare nulla contro l’ineluttabilità del destino.


Dall’altra parte dell’oceano, nella tranquilla e pittoresca campagna inglese, Rodel Emerson sta per realizzare il sogno di una vita: comprare una casa tutta sua nelle Cotswolds. Un luogo unico e magico per la bambina che è in lei, cresciuta a pane e libri. In un piccolo cottage inglese, Rodel finalmente spera di trovare la sua tranquillità ma, soprattutto, un luogo da chiamare casa. Dopo una vita da nomade in giro per il mondo, Rodel vuole solo stabilità e pace, e spera di trovarlo in quel piccolo angolo d’Inghilterra. 


Rodel è una sognatrice che vive la sua vita attraverso i personaggi dei libri che legge. Insomma un vero topolino da biblioteca che preferisce l’intrattenimento di un buon libro alla realtà che spesso delude.

Aveva dei fidanzati letterari di cui nessun uomo in carne e ossa avrebbe mai potuto essere all’altezza.
“Darcy? Oh sì.
Grey? Oh, mio dio. 
Aragorn? Oddio, sì, sì, sì!”.

 Lei è una ragazza pacata e tranquilla, che ha deciso di dedicare la sua vita all’insegnamento e non come sua sorella Mo, decisamente più esuberante e sempre alla ricerca di avventure in giro per il mondo. Due sorelle così diverse ma così unite, anche se ora a separarle è un’enorme distesa blu. Mo, infatti si trova in Tanzania come volontaria. Lei è la sorella girovaga, che non rimane mai troppo tempo in un luogo, sempre alla ricerca del suo posto nel mondo, del suo scopo nella vita. Il giorno più bello della vita di Rodel verrà oscurato da una tragica notizia, che le arriva dalle immagini di uno schermo tv e poi dalle ultime parole smorzate di Mo, attraverso il telefono. Una chiamata non accettata che la tormenterà per sempre. Una perdita inconcepibile che cambierà la sua vita. Un evento tragico dall’altra parte del mondo che innescherà una catena di eventi e conseguenze inaspettate. Due mondi lontani si scontreranno ed entreranno in collisione alle pendici del Kilimangiaro. 



"La mia più grande perdita mi aveva portato al mio più grande amore. Dei cuori erano stati spezzati, ma poi erano guariti. Delle vite erano andate perse, ma altre erano state salvate."



Jack e Rodel sono due persone normali che hanno in comune il dolore della perdita di una persona amata e, attraverso questo, riescono ad avvicinarsi seppure così distanti sia a livello caratteriale che per stile di vita. Grazie a questo dolore condiviso, riescono a ritrovare una panacea contro il lutto, l’uno nell’altra. 



"Era come se avessimo trovato una sacca di tranquillità dove tutti gli spettri nella nostra mente erano andati a dormire, e noi eravamo i soli svegli."





L'avventura che intraprenderanno attraverso le immense pianure del Serengeti,  inizierà come una missione per salvare la vita di tre poveri bambini, che sarà anche un viaggio interiore, di accettazione della perdita subita e di progressiva rinascita dei nostri due protagonisti. Anche in questo caso, il destino, con la sua rete ingarbugliata di fili invisibili, farà la sua parte, legando indissolubilmente le vite di Jack e Rodel a quelle di queste tre creature innocenti.



Un viaggio che li unirà sempre più e che darà vita al più dolce e bello dei sentimenti, ovvero l’amore. Un sentimento che sanerà le ferite aperte ma che sarà anche struggente e li metterà di fronte ad un bivio e ad un nuovo dolore per un’altra perdita, forse la più dolorosa di tutte: la perdita di un amore che era forse scritto nel destino.


La storia di Rodel e Jack è una storia di rinascita e di perdono, di amore e coraggio. Una storia che fa sognare ad occhi aperti e ci trasporta nei meravigliosi paesaggi mozzafiato dell’Africa Orientale e che ci fa commuovere e riflettere su molti aspetti e problemi di questa parte del mondo. Non potrete fare a meno di innamorarvi del personaggio di Rodel: romantica e soprattutto amante dei libri, ingenua ma coraggiosa. E poi amerete tanto il personaggio di Jack, un uomo concreto e realista ma anche vulnerabile e con un cuore sincero. 
Una lettura coinvolgente e toccante che difficilmente dimenticherete anche dopo aver finito di leggerla. Come ho già detto, “La notte più lunga” non è semplicemente una storia d’amore, ma è anche tanto altro: è la storia di un angolo meraviglioso del mondo ma anche brutale per altri versi, è la storia di come sia difficile rialzarsi, quasi impossibile dopo una dolorosa caduta, ma che poi piano piano si acquisisce la consapevolezza che arriveranno giorni migliori, il dolore si quieta un po' e a volte la vicinanza di altre persone fa la differenza nel percorso verso la risalita. Nonostante la difficoltà iniziale nell’immergermi totalmente nella storia, non riesco a trovare altri difetti a questo romanzo che, con il suo mix di realtà e finzione, mi ha regalato delle bellissime emozioni. E posso senza alcun dubbio dire che anche questa storia ha occupato un posticino speciale nel mio cuore. Alla prossima, lettori! ;-)















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