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mercoledì 24 luglio 2019

Recensione in Anteprima "The Simple Wild" di K.A. Tucker



Cari lettori,

oggi Dana ci parla in anteprima del romanzo "The Simple Wild" di K. A. Tucker, uscito il 7 agosto 2018 in America e ancora inedito in Italia. La ragazza di città, Calla Fletcher, tenta di ricongiungersi con il padre scomparso e, involontariamente, si ritrova combattuta tra il desiderio di tornare nel trambusto di Toronto e una relazione nascente con un rude pilota dell'Alaska in questa magistrale nuova storia d'amore dell'autrice K.A. Tucker.

Buona lettura!



Titolo: The Simple Wild
Editore: Atria Books
Autrice: K.A. Tucker
Genere: Contemporary romance
Uscita: 7 agosto 2018



Calla Fletcher non aveva nemmeno due anni quando sua madre la prese e fuggì dalla selvaggia Alaska, incapace di gestire l'isolamento dell'estremo stile di vita rurale, lasciandosi dietro il padre di Calla, Wren Fletcher, nel processo. Calla non si è mai guardata indietro, e a ventisei anni, una vita frenetica a Toronto è tutto ciò che conosce. Ma quando Calla scopre che i giorni di Wren possono essere contati, lei sa che è tempo di fare il lungo viaggio di ritorno verso la remota città di frontiera dove è nata.

Sfida la natura selvaggia, le strane ore di luce del giorno, i prezzi esorbitanti, e anche il precario - buon Dio - toilette esterna, tutto per la possibilità di avvicinarsi a suo padre: un uomo che, nonostante i suoi molti difetti, non può fare a meno di prendersi cura di lui. Mentre lotta per adattarsi a questo ambiente accidentato, Jonah - il pilota sudicio, antipatico, antipatico e orgoglioso che aiuta a far funzionare la compagnia di voli charter di suo padre - non riesce a immaginare di chiamare nessun altro posto a casa. Ed è chiaramente in attesa con una mano sull'acceleratore per riportare la ragazza di città al suo posto, convinto che lei è troppo viziata per gestire la natura selvaggia.

Probabilmente Jonah ha ragione, ma Calla è determinata a provare che si sta sbagliando. Presto, si ritrova a creare un legame inaspettato con il corpulento pilota. Quando la sua latente disapprovazione diminuisce, viene sostituita dall'amicizia, o forse qualcosa di più profondo? Ma Calla non è in Alaska per restare e Jonah non se ne andrà mai. Sarebbe sciocco da parte sua appiccare le fiamme di una storia d'amore, fare lo stesso percorso dei suoi genitori anni fa e fallire. È una verità semplice che risulta essere non così semplice, dopo tutto.





*Traduzione trama ed estratti a cura dello staff TuTTa ColPa dEi LiBrI




Cari lettori,

sapete bene quanto conta il passaparola per un successo letterario. Al di là di tutta l'attenzione richiamata attraverso i vari social media e la promozione massiccia delle case editrici, continuiamo a fidarci del tam tam sotterraneo della comunità di lettori che continua a sussurrarci un titolo finché cediamo alla curiosità e leggiamo quel benedetto libro per capire perché continua a ritornare a provocarci per essere letto.

Mi è successo proprio questo con The Simple Wild di K.A. Tucker. Quando cercavo ispirazione e consiglio per la mia successiva lettura, saltava sempre fuori questo suggerimento da parte di lettori che ne tessevano entusiasti le lodi. Che posso dire? Ho ceduto. Per fortuna.

So che la Tucker è un'autrice nota da tempo al pubblico italiano, ma per me è stata una nuova conoscenza. Avevo l'errata impressione che le sue storie fossero indirizzate ad un target molto giovane e per questo non ero mai stata curiosa di leggere i suoi libri. Al contrario, quando ho iniziato a leggere, pagina dopo pagina, sono stata conquistata non solo dalla vicenda narrata, ma anche dalla scrittura accattivante dell'autrice.

The Simple Wild è la storia di Calla Fletcher, una ragazza di 26 anni che vive a Toronto ed è appena stata licenziata dalla banca per cui lavorava a causa di un ridimensionamento dell'organico. Lo stesso giorno riceve una telefonata da una sconosciuta che la informa che Wren Fletcher, suo padre, è seriamente malato e la esorta a raggiungerlo al più presto a Bangor, in Alaska. Calla non sa cosa fare. Sua madre Susan l'aveva portata via dall'Alaska 24 anni prima e da allora non aveva più rivisto il padre. Gli unici contatti che aveva avuto con lui erano avvenuti tramite il telefono e anche quelli si erano interrotti da molto tempo. Era stata Susan a porre fine al matrimonio con Wren, perché non riusciva ad adattarsi a vivere in una terra inospitale e selvaggia, eppure Calla non riesce a perdonare al padre di non aver fatto nulla per essere più presente nella sua vita malgrado la distanza.Il lavoro di Wren, proprietario di una piccola compagnia aerea, l'aveva sempre assorbito troppo e dopo l'ennesimo viaggio rimandato per farle visita in Canada, la delusione era diventata intollerabile per Calla che aveva deciso di rinunciare a costruire un rapporto con una persona che per lei continuava ad essere estranea. Nonostante abbia potuto contare per anni sull'affetto e il supporto del suo patrigno Simon, Calla non ha mai superato il risentimento e il vuoto affettivo lasciato dall'assenza del padre e esita a partire. È solo lo spettro di possibili rimpianti e sensi di colpa che la fa infine decidere di andare.

Ad accoglierla a Bangor trova Jonah, un pilota alle dipendenze di suo padre. Jonah è un tipo rude e sbrigativo e non fa mistero della sua disapprovazione che prova per questa ragazza di città che pochi minuti dopo averla conosciuta, cataloga subito come superficiale e viziata.

Forse Calla con le sue abitudini raffinate e costose un po' viziata lo è davvero o forse è Jonah ad essere troppo intransingente; ma il fatto è che i fuochi d'artificio cominciano ad esplodere a raffica appena si incontrano. L'odio tra i due è immediato, ma Calla ha cose più urgenti a cui pensare. Prima di tutto, deve provare a conoscere l'uomo di cui porta il cognome finché ne ha la possibilità. In questo percorso alla scoperta del padre, Calla comincia a conoscere meglio anche se stessa. Anche lei, come la madre tanti anni prima, viene messa a dura prova da una terra meravigliosa ma aspra e selvaggia. Scoprire che le cose che dava per scontate a Toronto, a Bangor sono un lusso perché ad avere la precedenza nei trasporti sono i beni di prima necessità, costringe Calla a riconsiderare le sue priorità. Capire l'Alaska l'aiuterà a comprendere meglio le scelte dei suoi genitori. Quella di andarsene della madre e quella di restare del padre.

Capirà che l'amore non sempre vince tutto ma può sopravvivere a tutto.

Che l'amore vero non ti mette le catene ma ti lascia libero di volare. 




La vita ha un modo strano di impartirti lezioni e Calla si ritroverà a vivere lo stesso dilemma di sua madre. Nonostante Susan l'avesse messa in guardia contro i piloti, i cowboys del cielo come li chiama lei, la ragazza subisce suo malgrado il fascino di Jonah, anche se sa che non ci può essere un lieto fine per due persone così diverse come loro.

The Simple Wild non è solo la storia di Calla e Jonah. I personaggi secondari hanno un peso molto importante nel racconto. A partire da Wren, che per quanto impenetrabile appaia all'inizio, riesce alla fine a conquistare e commuovere. L'intera comunità di Bangor fa sentire la sua voce nel libro e questo crea un'atmosfera intima e accogliente in contrasto con lo sfondo maestoso della selvaggia Alaska. 




È una storia dolce-amara che alterna momenti spassosi e leggeri, grazie ai battibecchi e i dispetti tra due perdonaggi irresistibili quali Calla e Jonah, ad altri più introspettivi e profondi nella ricostruzione del rapporto padre-figlia.

Da un lato, c'è la vita che sfugge minacciata dalla malattia, dall'altro c'è l'amore che non si cura di essere inopportuno e si prende prepotentemente il suo spazio.

È un romanzo alla vecchia maniera, in un certo senso. Lo dico in senso positivo. Pur avendo riferimenti assolutamente contemporanei, i temi e le relazioni descritte sono senza tempo. Al centro di tutto ci sono i legami familiari. È una storia che parla di abbandono e di perdita ma anche di perdono e di crescita. Non è troppo descrittivo ma è intenso e struggente. La prosa della Tucker mi ha convinta con la sua freschezza e di sicuro leggerò ancora questa autrice.

All'inizio forse il libro parte un po' lento, ma poi ti prende e fai fatica a staccartene. Mi ha appassionato, divertito e commosso. Non potevo chiedere di più, a parte forse un epilogo un po' più articolato.

Non voglio dire che alla fine ti lascia a bocca asciutta perché un finale ce l'ha, ma per i miei gusti avrebbe dovuto essere più lungo o forse è solo che è inevitabile essere un po' tristi quando un libro che ci è piaciuto finisce. Come con il tuo dolce preferito di cui ne vorresti sempre ancora un pò.

Assolutamente consigliato.


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