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venerdì 6 marzo 2020

Review Party "Loki. Il giovane dio dell'inganno" di Mackenzi Lee




Cari lettori,


oggi è tempo di Review Party per il nostro blog del fantasy "Loki. Il giovane dio dell'inganno" di Mackenzi Lee, primo volume di una serie di romanzi Young adult che ci porteranno allo scoperta dei più famosi personaggi  dell'universo Marvel, uscito lo scorso 3 marzo  
per la collana Oscar Fantastica di Mondadori. Questo primo volume si concentra sulla figura del dio della mitologia norrena astuto e ingannatore, Loki. Venite a scoprire cosa ne pensa la nostra Stella che lo ha letto per voi...



Titolo: Loki. Il giovane dio dell'inganno
Autrice: Mackenzi Lee
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Fantasy
Uscita: 3 marzo
Pagine: 396




Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. E l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.









Cari lettori, it’s Marvel time! Si, oggi sono particolarmente entusiasta di parlarvi si questo romanzo, poiché da grande amante dell’universo cinematografico Marvel e di questo iconico dio della mitologia norrena, la lettura di questa avventura letteraria era praticamente una tappa obbligatoria per me. Leggendo questo romanzo mi è sembrato di essere al cinema a guardare una sorta di prequel della serie dei film di Thor, poiché Mackenzi Lee ha saputo cogliere l'esatta essenza della personalità di Loki. La storia che l’autrice propone ci permette di esplorare intimamente l'anima di questo principe tormentato e statene certi, empatizzerete con lui anche se magari Loki non è mai stato tra i vostri personaggi Marvel preferiti.

La scena si apre su di uno sfarzoso banchetto nel prestigioso palazzo reale di Asgard, dove un giovanissimo ed annoiato Loki tenta in ogni modo di soffocare la sua insofferenza verso questo evento, dove chiaramente invece il suo biondissimo fratello Thor si sente più che a suo agio. 




Lui e suo fratello potevano anche giocare allo stesso gioco ideato dal loro padre, ma le regole non sarebbero mai state le stesse. L’oscurità combatte in modo diverso dalla luce. È sempre presente, ben prima della luce. Deve essere più veloce, più intelligente e più furtiva.

Per alleviare il suo tedio però, Loki sa di poter contare su un'unica persona nella corte asgardiana: Amora, apprendista strega e futura maga di corte con la quale ha stretto un’amicizia profonda e forse anche qualcosa di più... Amora sembra l'unica a capire Loki, l’unica a non giudicarlo per la sua particolare natura a tratti oscura e l'unica a sapere davvero come ci si sente ad essere dotati di un potere potenzialmente pericoloso.




Essere la pecora nera della famiglia lo ha sempre messo in una posizione di svantaggio agli occhi di suo padre Odino, e questo gli causa una sofferenza che lo porta sempre di più a sprofondare nell’oscurità. Loki però avrà presto modo di fare un’esperienza che lo renderà l'iconico dio dell'inganno che la mitologia norrena ci narra; dopo un tentativo disastrosamente fallito di compiacere Odino, Loki verrà spedito come atto punitivo sulla Terra in quel di Londra, dove una misteriosa scia di morti inspiegabili sta facendo tremare l’intera città. Qui si troverà a collaborare con uno strampalato team di investigatori per scoprire l'assassino e fare ammenda per gli errori commessi.




Era sorpreso da quanto si sentisse sinceramente catturato dalla storia. Aveva pensato che gli umani fossero piccoli e poco interessanti, ed era stato determinato a disprezzare quanti erano responsabili di averlo chiamato sulla Terra. E invece eccolo lì.



La verità che cela questo mistero però metterà a dura prova i sentimenti e le certezze che si era portato dietro da Asgard, con un plot twist finale che vedrà la nascita del vero e proprio dio dell'inganno…




Non si sentiva un principe. Non sarebbe mai stato un re. Non era fatto per essere un soldato, e non era sicuro di voler essere cattivo. Ma non era sicuro di aver la possibilità di decidere. L'unica cosa che sapeva era di essere potente. Abbastanza potente da causare la fine del mondo.



Ebbene, cari lettori, questo romanzo ha ufficialmente riconfermato il mio amore incondizionato per la figura di Loki, un outsider di prima categoria, intrigante, dalla pungente personalità e dall'affilato sarcasmo. Come si può non amarlo con caratteristiche così?! Durante il corso del romanzo vediamo Loki interrogarsi spesso su se stesso, su quanto possa pesare il pregiudizio altrui e su quanto questo influenzi le sue azioni.





Loki è un personaggio che non ama esporre i propri sentimenti e la sua emotività, preferisce mostrare il lato più spigoloso e pungente, come se fosse un’armatura per proteggere quel lato sensibile che ha riposto in fondo al cuore. Un cuore che è stato tante, troppe volte calpestato ad Asgard, e che per sopravvivere ha dovuto renderlo quasi muto.





Lo stretto contatto con gli esseri umani lo porterà ad ampliare maggiormente le sue vedute e rivalutare il suo giudizio su di essi, poiché in più di un'occasione si ritroverà a capire anche fin troppo bene le loro sofferenze nonostante la sua natura divina proveniente da un’altra dimensione. Questo sta a dimostrare che le barriere culturali, etniche e linguistiche possono essere abbattute quando si condividono le stesse esperienze ed emozioni. Un messaggio che Mackenzi Lee incanala perfettamente attraverso Loki e il suo modo di interagire con gli altri personaggi, rendendolo un esempio di accettazione del diverso e di quanto la diversità sia parte integrante e naturale della vita.

La scelta della Lee di rendere la natura del suo personaggio gender fluid l’ho trovata molto azzeccata per sensibilizzare sulla discriminazione che affligge la nostra società moderna e lo fa con una delicatezza che mi ha davvero colpito, quindi un grande plauso per lei!

Lo stile del romanzo è estremamente scorrevole, fresco e accattivante; la sequenzialità delle scene è molto dinamica ma mai frettolosa, intervallata da scene dal tono ironico e comico che aiutano a smorzare le parti più cupe della storia. Le ambientazioni sono descritte con uno stile molto evocativo; ci viene mostrata una Asgard sfarzosa, luminosa, all’avanguardia e impregnata di magia, esattamente come l'abbiamo vista sul grande schermo. Per controparte invece, Mackenzi Lee ci descrive sempre con grande perizia una Londra vittoriana cupa, fredda, col tipico grigiore della città industriale, con i suoi vicoli bui e strade trafficate brulicanti di vita.

Dunque, voi fans Marvel che siete là fuori non esitate a leggere questo romanzo (anche perché troverete un paio di riferimenti al mondo del MCU che vi stringeranno il cuore) e preparatevi ad innamorarvi di Loki, il solo ed unico dio dell’inganno che, vi garantisco, vi conquisterà senza che nemmeno ve ne accorgiate!
















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