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lunedì 15 giugno 2020

Review Party "La città di ottone" di S.A. Chakraborty #1 Trilogia Daevabad




Carissimi lettori, 

è con grandissimo piacere che vi do il benvenuto al Review Party dedicato a "La città di ottone", primo avvincente romanzo fantasy della Trilogia Daevabad in uscita domani 16 giugno grazie a Mondadori per la collana Oscar Vault. Preparatevi a farvi incantare dalla storia della scaltra Nahri e della sua grande avventura alla magica scoperta delle sue origini. Un viaggio avventuroso, una città incantata e un misterioso passato vi cattureranno nella lettura di uno dei romanzi fantasy più promettenti di questo 2020 dal quale è stata ufficialmente annunciata la produzione della futura serie Netflix!

Buona lettura!


Titolo: La città di ottone
Autrice: S.A. Chaktaborty
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Uscita: 16 giugno
Pagine: 528
Serie: Trilogia Daevabad


EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.




Trilogia Daevabad:

1. La città di ottone
2. The Kingdom of Copper
3. The Empire of Gold





Amici lettori, avete presente quei libri verso il quale inizialmente nutrivate buone aspettative ma non altissime e che poi vi hanno completamente ammaliato e fatto innamorare? Ebbene sì, La città di ottone ha avuto proprio questo effetto su di me. Ne ho sempre sentito parlare bene da chi lo aveva letto in inglese e ne ero rimasta incuriosita, ma non mi aspettavo di innamorarmi così profondamente dei suoi personaggi e della magica città di Daevabad! Se amate le storie dalle affascinanti vibes mediorientali La città di ottone è un romanzo verso il quale dovreste avere un occhio di riguardo. Da bambini (ma anche da adulti) avete particolarmente apprezzato il film Disney di Aladdin? Allora la storia della nostra protagonista Nahri saprà catturarvi nella sua magia senza che nemmeno ve ne accorgiate…


"《Ci vuole tempo per arrivare alla grandezza, Banu Nahida. Spesso le cose più possenti hanno gli inizi più umili.》"


Nahri è un’abile truffatrice. Si, nonostante la sua giovane età Nahri ha un’esperienza consumata nella sottile arte della manipolazione e del raggiro ed è l'unico suo mezzo di sostentamento nell'assolata città del Cairo. Orfana di genitori, vive di ogni astuto espediente possibile, fino a che in giorno non evoca per errore Dara, un jiin, una creatura magica dagli straordinari poteri che darà una svolta molto importante al suo destino e si dimostrerà essere la chiave che l'aiuterà a fare luce sulle sue nebulose origini. Chi erano veramente i suoi genitori? Da dove deriva quel suo innato istinto nel percepire le malattie delle persone e le sue doti curative? Tutte queste risposte potrà trovarle solo in un posto, e quello è la mistica città di Daevabad.
Inizia così una vera e propria avventura fatta di magia allo stato puro, una potente famiglia reale, colpi di scena di forte impatto, un popolo in rivolta e una giovane protagonista alla ricerca del suo vero io.





Daevabad, Daevabad, Daevabad… quanto mi ha affascinata questa città e la sua storia! S.A. Chakraborty si è dimostrata un'autrice estremamente talentuosa ed attenta ai dettagli. La città di ottone è un romanzo dallo stile di scrittura molto ricco ma mai pomposo. La capacità dell’autrice di descrivere le diverse location in cui è ambientata la storia è davvero notevole, con le sole parole ha saputo dipingere un quadro immaginifico di colori vivi ed intensi; dalle roventi sabbie del deserto allo sfarzo mozzafiato del palazzo reale, dalle strade affollate brulicanti di vita a quelle più desolate che gridano povertà, Daevabad è fascino nella più alta concezione del termine. Per non parlare poi della cura che la Chakraborty ha utilizzato nel descrivere molti altri aspetti come i capi di vestiario di ogni personaggio e il sistema magico fulcro del romanzo. I dettagli fanno sempre la differenza e in questa storia sono stati utilizzati con grande maestria per dare modo al lettore di immergersi completamente in un’atmosfera così lussureggiante di particolarità.

Per non parlare poi dei personaggi: Nahri mi è piaciuta sin da subito, è una di quelle protagoniste femminili che si fanno notare immediatamente per lo spiccato carisma. In questo primo romanzo della trilogia ci viene dato modo di esplorare molte delle sue sfaccettature, il suo pungente sarcasmo (che personalmente ho adorato alla follia), la sua furbizia che le ha permesso di sopravvivere ad una vita di stenti e incertezze, ma anche il  suo lato più fragile nel quale custodisce i mille dubbi sulla sua famiglia di origine, sulle sue capacità di saper usare la magia, sul non sentirsi completamente accettata  da chi la circonda e chi la giudica solo per ciò che rappresenta e non per chi è davvero.


"Le capacità che un tempo le avevano permesso di avere un tetto sopra la testa erano diventate una maledizione; quel legame con parenti morti da tanto tempo, e che lei non aveva mai conosciuto, era il flagello della sua vita."



Nahri è una ragazza che non si fa influenzare dai pregiudizi e preferisce farsi un'opinione personale di coloro con cui si trova a relazionarsi, sempre pronta a ricredersi sulla prima impressione che una persona può darle.

Ad esempio Dara. Lettori miei, lui è un personaggio maschile che mi ha fatto totalmente innamorare! Dara è fuoco allo stato puro, sempre circondato da una certa aura di mistero, con quegli occhi antichi e bellissimi che raccontano una storia di vita sofferta, di una rabbia che langue sottopelle per tutto ciò che ha subito nel corso della sua lunga vita. È irruento e spesso arrogante ma è anche fedele e devoto alla tribù dei daeva, la razza che ha dato vita a Daevabad. La sua vita è stata costellata di molteplici orrori ma ognuno di essi è avvenuto per difendere il suo amato popolo. Ed ecco che ufficialmente posso annoverare Dara tra i miei book boyfriend preferiti e spero che quando leggerete questo romanzo ve ne innamorerete come me! Il suo rapporto con Nahri nasce in maniera molto brusca, ma durante il viaggio che compiono insieme verso Daevabad avranno modo di creare un legame profondo, di due persone che per troppo tempo si sono sentite sole ed abbandonate e che ora possono trovare conforto l'una nell'altra. Ovviamente, nemmeno sto a dirvi che qui mi è partita una ship pazzesca!







Oltre a Nahri, la seconda voce narrante del romanzo è il principe Ali, il componente più giovane dell'attuale famiglia reale di Daevabad. Un personaggio che personalmente ho trovato a tratti irritante e un po’ rigido, ma che fa un percorso di crescita piuttosto interessante, soprattutto man mano che impara a conoscere meglio Nahri, con la quale instaura un rapporto di amicizia che ho trovato molto tenero. È un ragazzo che ha sete di conoscenza, affascinato dalla cultura umana e che non sopporta le ingiustizie che spesso la sua famiglia ha perpetrato nei confronti delle minoranze di sangue misto di Daevabad.



" Ecco, alla fine si riduceva tutto a quello: un prezzo. Pensare a se stessi e a nessun altro. L'amore, l’orgoglio tribale… erano cose prive di valore nel suo mondo. No, non solo prive di valore; erano pericolose."


Ho apprezzato moltissimo che S.A. Chakraborty abbia creato alcuni personaggi dalla mentalità aperta che trasmettano un messaggio positivo di accettazione e uguaglianza in contrasto con personaggi più rigidi e conservatori, poiché permette di dare spazio alla riflessione sulle discriminazioni sociali e razziali, e come ben sappiamo, di questi tempi ce n’è davvero bisogno.
Il sistema magico poi è interessantissimo e molto articolato. La magia dell’universo creato dalla Chakraborty è elementale, legata cioè ai quattro elementi e si sviluppa ed evolve proprio attorno ad essi. Proprio per la sua ricca articolazione, all’inizio potreste trovarvi un po’ confusi per via della quantità di informazioni e nomi che vi troverete a leggere, ma vi assicuro che pian piano familiarizzerete sempre di più con ogni singolo aspetto e vi sarà tutto più chiaro, mi raccomando non demordete, anche perché in fondo al romanzo troverete un utilissimo glossario che vi aiuterà a districarvi tra nomi, luoghi e definizioni che troverete lungo la lettura.




La cultura mediorientale viene incorporata nel romanzo in maniera magistrale e la ritroverete nell’architettura della città, nell’abbigliamento, nelle religioni e negli approcci sociali descritti dall'autrice, dando quel tocco esotico al romanzo che lo rende ancora più interessante ed intrigante.

La città di ottone è un fantasy potente, magico sotto ogni punto di vista ed imprevedibile, che sa sorprendere e non stanca mai, che sa sedurre e che vi farà desiderare di volerne ancora e ancora di più!











Ed eccovi il calendario completo con tutte le tappe e i blog partecipanti a questo Review Party:






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