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mercoledì 3 febbraio 2021

Recensione "Il regno capovolto" di Marie Lu

 




Miei cari lettori,

oggi è tempo di viaggiare nel passato seguendo la melodia che proviene dal fantasy "Il regno capovolto" dell'autrice Marie Lu, uscito giusto ieri 2 febbrario per Mondadori Oscar Vault. Il romanzo storico si sposa con il fantasy per regalarci una storia che porta il nome del più grande compositore del mondo, Mozart. Venite con me...





Titolo: Il regno capovolto
Autrice: Marie Lu
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Fantasy/ Historical romance
Uscita: 2 febbraio 2021



NATA CON UNO STRAORDINARIO DONO musicale, la piccola Nannerl Mozart ha un solo desiderio: essere ricordata per sempre. Ma, anche se incanta le platee con le sue straordinarie interpretazioni, ha poche speranze di diventare una celebre compositrice. È una ragazza nell’Europa del Diciottesimo secolo, e ciò significa che comporre per lei è proibito. Suonerà fino a quando avrà raggiunto l’età da marito: su questo il suo tirannico padre è stato ben chiaro.
Ogni anno che passa le speranze di Nannerl si fanno più sottili, mentre il talento del suo amato fratellino Wolfgang diventa sempre più brillante, e finisce per oscurarla. Ma un giorno giunge un misterioso straniero da una terra magica, con un’offerta irresistibile: può far diventare il sogno di Nannerl realtà. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo.







Amici lettori, oggi vi tuffate con me nel mondo della musica classica e questo comporta un salto temporale che ci porta verso la metà del 1700 a Salisburgo, Vienna. E se possedete qualche nozione storica e musicale, sapete che il quel periodo una giovane promessa della musica stava iniziando a muovere i suoi primi passi. Un genio precoce che sarebbe diventato il più grande compositore del suo tempo. Dai su, avete capito di chi sto parlando: dell’inimitabile Wolfgang Amadeus Mozart.

La sua fama è indiscussa e scolpita nelle pieghe del tempo, ma forse qualcuno di voi non sa che prima del prodigio che a soli cinque anni suonava già al clavicembalo e iniziava a comporre, c’era già qualcun altro che lo aveva preceduto. Nell’ombra nascosta, ma anch’essa dotata di impareggiabile talento, c’era la sorella maggiore di Mozart, Maria Anna.


Un giovanissimo talento femminile che però nessuno ricorda. Una bravura rimasta in secondo piano rispetto all’indubbia fama del piccolo Wolfgang. Un animo sensibile alla musica che sedeva accanto al fratellino e suonava assieme a lui. Una tenue luce del firmamento che ha sempre brillato di luce propria e che se molti non ricordano, rimarrà indelebile nei ricordi del più grande compositore di tutti i tempi. Questa è la storia di Nannerl, chiamata affettuosamente così dai suoi genitori. L’incredibile talento condensato prima nella bambina e poi giovane ragazza che si è affacciata al mondo in cui viveva, con coraggio e determinazione. Oggi tocca raccontare la sua di storia e l’autrice lo ha fatto condendo la narrazione di magia, quella propria delle fiabe.







In un mondo e un tempo dove la donna non aveva molta voce in capitolo sulla sua vita, la piccola Nannerl ha un solo è unico desiderio: quello di compiacere il padre attraverso il suo talento innato nel suonare e soprattutto comporre musica. Prestissimo, la sua posizione da primogenita e pupilla del padre vacillerà con l’arrivo di Woferl, quel fratellino ancora in età da marachelle che scorrazza per le stanze di casa, situata nella strada principale della città di Salisburgo, la Getreidegasse.







La famiglia Mozart non naviga in acque propriamente calme e il padre Leopold ha come unico obiettivo rinvigorire le finanze familiari. La speranza viene risposta nella giovane Nannerl che studia ogni giorno, ore ed ore sul clavicembalo per perfezionare un dono innato da mostrare alle famiglie più facoltose, al pubblico che reclamerà la sua presenza. A Nannerl restano solo pochi anni per mostrare in tutta la sua magnificenza il suo enorme talento di musicista e poi come ogni donna del suo tempo le toccherà trovare marito e relegare il suo sogno in un cassetto. L’orologio del tempo rintocca inesorabile la fine della sua carriera che la porterà ad essere completamente dimenticata.

Ma una notte giunge a lei l’eco di una melodia lontana ma vicina. Il bagliore di una luce blu che avvolge il mondo reale per portarla in un mondo a lei sconosciuto dove due lune gemelle si incontrano e scontrano nel cielo stellato e alti alberi mostrano le loro radici sul tetto del cielo. Ma che posto è questo? Questo è il regno capovolto. Un mondo che è speculare al mondo reale ma completamente opposto. Un mondo che sembra frutto dei suoi sogni, dei suoi racconti bisbigliati per far addormentare Woferl.



Assieme a questo mondo fatato, fa la sua comparsa una figura misteriosa che la porterà lungo i paesaggi meravigliosi di questo mondo e che soprattutto è venuto a lei come un genio della lampada per esaudire il suo desiderio più grande. Quello che nasconde nella parte più nascosta della sua anima.







Così inizia un viaggio quando il sole tramonta ogni giorno e la stanza è rischiarata dalla sola luce della candela. Un viaggio alla scoperta di un mondo e del suo enigmatico custode. Il sogno di Nannerl ora sempre più vicino che mai, ma per avere quello che realmente desidera la piccola grande Mozart dovrà superare tante prove e le inevitabili conseguenze che potrebbero mettere in pericolo quelli a lei più vicini, compreso il suo tanto amato fratello.



"Ebbi l’impressione che il destino di mio fratello, quello del principe e il mio fossero strettamente intrecciati, come fili in una corda di violino."



Una lettura che mi ha tenuta incatenata un weekend intero e mi ha fatto sognare ad occhi aperti. La narrazione è molto lineare e pulita. Il fantasy e il romanzo storico in questo romanzo si abbracciano in un legame inossidabile e perfetto. Sinceramente, ricordavo poco della vita del giovane Mozart, tolta qualche nozione scolastica che avevo quasi del tutto dimenticato. Grazie a questo romanzo, ho sentito la necessità di andare a conoscere meglio la vita del grande musicista di tutti i tempi. La storia che però vuole raccontarci l’autrice è quella della sorella del grande compositore. Una figura non entrata pienamente nella storia ma che ancor prima del fratello, ha posseduto un grande talento musicale. Una giovane ragazza che deve combattere contro i pregiudizi del suo tempo. Sappiamo benissimo che nel diciottesimo secolo, la figura della donna è relegata al ruolo di moglie e madre e se possiede anche un talento ha vita breve e viene soffocato dalla prepotenza di una società prettamente patriarcale.



Ho adorato come Nannerl viene descritta in questo romanzo, con la determinazione di una giovane ragazza che vuole far sapere al mondo che incredibile talento possieda. Del suo bisogno costante di uscire dall’ombra del fratello che prenderà il suo posto, facendola scivolare completamente nell’oblio. Capitolo dopo capitolo, ho sentito sempre di più la grande voglia di Nannerl di far valere la sua opinione ma sempre timorosa nel doverla esprimere davanti al padre. Sono entrata in completa empatia con il suo personaggio, sentendo mie tutte le sue emozioni contrastanti ma che come donna ho compreso appieno. Del grande peso che deve portare per essere nata donna.



“Per la verità ero davvero un accompagnamento eccellente. Ma non sarei mai stata altro che un’interprete delle composizioni di mio fratello. Non avrei raggiunto la fama immortale che desideravo grazie alle mie composizioni. La composizione era una cosa da uomini: quella frase mi pesava sulle spalle come un giogo.”



Di Nannerl viene fatto un ritratto meraviglioso. Una giovane donna con la sua grande passione per la musica e il suo unico desiderio di diventare una grande musicista. Un sogno che come abbiamo già detto si scontrerà con il volere del padre e della società. Ho apprezzato il suo personaggio forse di più nel ruolo di sorella devota. Il suo rapporto simbiotico con il fratellino mi ha intenerito e fatto battere il cuore. Tra le pagine, vediamo come l’amore per il piccolo Wolfgang è incondizionato nell’assecondare i suoi semplici desideri di bambino di voler ascoltare una storia, al dormire con lei mano nella mano. Un rapporto idilliaco e meraviglioso che li unisce anche nella comune passione per quelle note su pentagramma. Una passione comune, in entrambi dono innato dal cielo, che potrebbe incrinare questo legame tra fratelli.





“L’unica cosa che ho sempre voluto davvero è diventare come te.”

Forse non sarei mai passata alla storia come mio fratello. Forse, agli occhi del mondo, non avrei mai raggiunto ciò che volevo. E forse l’unica persona che mi avrebbe conservato nel proprio cuore sarebbe stato Woferl. Eppure, quando me ne fossi andata, il mio lavoro sarebbe rimasto, perché era immortalato sulla carta e inciso nella mente di mio fratello, al sicuro dentro di me e portato avanti da lui. Nessuno poteva rubarmi quel pezzo della mia anima.



Nannerl è in bilico tra il bene assoluto per il fratello e la latente ma giustificabile gelosia nei suoi confronti, perché sa che presto prenderà il suo posto nel cuore del padre. Come donna, Nannerl sa che non potrà mai diventare una compositrice e il fatto che il fratello possa esserlo un giorno, le fa provare sensazioni contrastanti dentro di lei. Il desiderare ciò che sente suo la porta ad avvicinare questa creatura di un altro mondo che le promette la cosa che vuole più di ogni altra: non essere dimenticata. O meglio l’immortalità, quella che rincorre ogni artista. La trama storica si mescola all’atmosfera onirica del regno capovolto, prettamente fantasiosa, frutto della mente creativa di Nannerl. La sensazione è che i due mondi si uniscano a mano a mano che la narrazione prosegue, portando dei cambiamenti in ciascuna realtà. Il piede del lettore sta sempre un po' nella favola e un po' nella realtà. Ciò che mi ha fatto amare di più ancora questa storia.





Sono rimasta meravigliata di me stessa. Di solito, i fantasy quando li leggo sono letture che si trascinano per settimane. Stranamente, questa volta sarà stata l’ambientazione storica, tra teatri, palazzi, reali, viaggi in carrozza per tutto il mondo, mi sono sentita completamente partecipe e risucchiata dal racconto. L’autrice Marie Lu, di cui non avevo ancora letto nulla, mi ha conquistato con il suo stile di scrittura. La narrazione non perde mai la sua forza trasportandoci in una storia che ci regala il ritratto di una bambina/giovane donna del 1700 e la sua eterna battaglia per avere un posto e una voce nella società. Per non essere dimenticata. Una storia magica ma molto reale. Grazie, Marie Lu.









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