Cari amici lettori,
oggi la nostra collaboratrice Noemi ci parla di "Un tè a Chaverton House" di Alessia Gazzola, uscito il 15 marzo dell'anno scorso grazie a Garzanti. Venite a scoprire questo romanzo di un'autrice che si è affermata in Italia con la serie L'allieva e che ci racconta una storia romantica e divertente ambientata in un'atmosfera magica...
Titolo: Un tè a Chaverton House
Autrice: Alessia Gazzola
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa contemporanea
Uscita: 15 marzo 2021
Pagine: 192, rilegato
Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi.
Ammetto che sentivo tantissimo parlare di quest’autrice, ma esclusa la serie “L’Allieva”, letta qualche annetto fa, non avevo letto nient’altro di suo, insomma qualcosa che andasse al di fuori di quella che secondo me diventa una “comfort zone” come lo può essere una serie tanto acclamata.
Qui l'autrice ci regala una storia carinissima, diversa ma in senso molto positivo ma anche divertente, romantica e con un pizzico di mistero e tanti riferimenti chic al grande cinema, ma anche ai classici della letteratura inglese.
Angelica Bentivegna, è la nostra protagonista, laureata in lingue e letteratura straniera e una specie di ossessione per i classici; ma in nel momento in cui l'insegnamento della lingua inglese in una scuola sembra proprio essere la sua vocazione, decide di cambiare professione: diventare una panettiera, in effetti è molto brava a detta anche della zia Edvige, la prozia di Angelica.
È proprio quest'ultima a spingere Angelica in un'avventura fatta di misteri e di segreti e portare la nostra ragazza lontana da una famiglia che sembra non capirla e che sembra essere orgogliosa soltanto dei successi dei fratelli di Angelica, i gemelli “splendidi splendenti”; nonché dal “fallimento” come insegnante, dalla scuola in cui faceva da supplente di una professoressa di inglese e che in cui dopo “l’aggressione” non ha intenzione di metterci piede.
Diciamo anche che la nostra Angelica ha parecchie cose da dimenticare, calcolando anche il fidanzato, o meglio ex fidanzato, Davide che l'ha tradita con una coinquilina del loro appartamento.
Angelica decide così di investigare, e su cosa scoprirà e su quello che succederà a Chaverton House, non ve lo dico, è bello scoprire tutto lentamente e lasciarsi avvolgere lentamente dal mistero….Angelica verrà a capo dei misteri e dei segreti del suo avo? Resterà in Inghilterra o farà ritorno alla vita “da ricostruire” a Milano?
Per scoprirlo dovrete leggerle il libro, dal canto mio vi dico che mi ha tenuto compagnia per qualche ora spensierata e ho riso tanto.
Scritto in modo molto semplice, chiaro e scorrevole, il che permette alla trama di fluire senza “blocchi” della narrazione, che magari a volte le troppe descrizioni provocano…le descrizioni invece le ho trovate ben calibrate con la narrazione, di conseguenza ti immedesimavi nei luoghi molto facilmente.
Ho lasciato il mio cuore a zia Edvige, troppo tenera, ma devo ammettere che mi sono piaciuti tutti i personaggi, la loro “struttura” e descrizione e si, mi sono piaciuti anche gli “splendidi splendenti”!
Ora cari lettori, vi lascio, vado a provare la ricetta dei Cornetti di Angelica…
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