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giovedì 20 luglio 2023

Recensione "The Dead Romantics. Il romanticismo non muore mai" di Ashley Poston

 



Amici lettori,

sono pronta per farvi conoscere un'altra lettura a 5 stelle. Oggi vi parlo del Contemporary romance condito di paranormale "The Dead Romantics. Il romanticismo non muore mai" dell'autrice bestseller Ashley Poston, uscito lo scorso 6 giugno grazie a Sperling & Kupfer. Mettiamo insieme una ghostwriter e un editor-fantasma e portiamoli nel calore di una piccola città del South Carolina, dove accadono le cose più assurde e voilà, eccovi servita la lettura perfetta per queste calde giornate di luglio.

Buona lettura!



Titolo: The Dead Romantics. Il romanticismo non muore mai
Autrice: Ashley Poston
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Contemporary romance/Paranormal romance
Uscita: 6 giugno
Pagine: 352


«L'amore non era un sussurro nella notte silenziosa. Era un urlo nel vuoto a pieni polmoni.» 
Florence Day è la ghostwriter di una delle più famose autrici romance del momento. Ma ha un problema: dopo una rottura terribile, non crede più nell'amore. Quando Benji Andor, il suo nuovo, affascinante editor, si rifiuta di concederle più tempo per consegnare il romanzo, Florence si prepara a dire addio alla sua carriera. Ma le cattive notizie, si sa, non viaggiano mai da sole: sua madre la chiama per avvisarla che il padre è venuto a mancare. Così, torna nella cittadina di provincia dove è nata e dove la sua famiglia gestisce un'agenzia di pompe funebri. E all'improvviso Florence è di nuovo l'eccentrica figlia del becchino, quella guardata male da tutti perché cresciuta tra bare e fantasmi. Tra questi, in particolare, ne spicca uno: Benji, che la segue dappertutto mentre non riesce a capire come ha fatto a trasformarsi in uno spettro. E, più tempo passano insieme, più Florence ne è attratta e comincia a provare qualcosa per lui. Il romanticismo forse non muore mai, ma che futuro puoi avere con qualcuno che di fatto esiste solo nell'Aldilà?














Lettori, questo luglio sto facendo delle letture veramente belle. Quelle storie che arrivano dritte al cuore e vanno a prendere una parte importante di quella libreria invisibile che sta dentro noi lettori. Una sorta di libreria “fantasma” di cui solo noi conosciamo i titoli sui suoi scaffali immaginari.

A proposito di fantasmi, oggi vi parlo di una storia che ha un po' il gusto del paranormale (che io adoro!) unito ai romanzi che sanno sempre regalarci un happy ending. Potrebbe sembrare una contraddizione e anche la protagonista della storia ne è convinta che le storie d’amore e i fantasmi non hanno nulla in comune. Amore e morte sono due opposti che non si attrarranno mai. Anzi, è un nuovo modo per soffrire. E forse ha ragione Florence Day, l’imbranata ghostwriter della celebre autrice di romanzi rosa Ann Nichols e protagonista del libro. 
O forse ci sbagliamo tutti quanti…

Anche stavolta abbiamo tra le mani una lettura che ci fa tuffare nel mondo dell’editoria per scoprire come superare il fatidico e snervante blocco dello scrittore e magari grazie all’aiuto di un fantasma.

Il nostro viaggio libroso anche questa volta parte dalla Grande Mela. Una location molto gettonata se parliamo di editoria e ritroviamo la protagonista Florence che sta correndo con un cactus in mano in direzione della Falcon House Publishers, la rinomata casa editrice specializzata in romanzi rosa, cercando di trovare una buona scusa per il fatto di non aver trovato un finale per il prossimo romanzo di Ann Nichols.

Che problema ci può mai essere nello scrivere il lieto fine ad una struggente storia d’amore? Tutti i protagonisti di un romanzo rosa meritano il loro “vissero per sempre felici e contenti”. Eppure, i protagonisti del libro che Florence sta scrivendo oramai da mesi o forse più, sembra che rimarranno soli sotto la pioggia scosciante, aspettando qualcosa che non verrà mai...Che spreco! Florence ci ha provato ma qualcosa sembra aver bloccato la sua fantasia e da un anno la nostra scrittrice ha perso completamente la sua vena romantica. 
Per Florence l’amore è una fregatura bella e buona e destinata solo a pochi eletti. Non di certo riservato a lei…






Un vero disastro per una per cui il romanticismo dovrebbe essere il pane quotidiano. 
Florence cerca in tutti i modi di ignorare l’imminente nuovo fallimento della sua vita. Ma sembra impossibile e in più ha sprecato l’unica occasione per avere più tempo per risolvere questo piccolo incidente di percorso editoriale in una carriera promettente costellata di successi: il suo nuovo editor Benji Andor non è disposto a concederle più tempo per finire il libro. Ora o mai più, Florence deve rimboccarsi le maniche e ritrovare la sua vena romantica alla svelta, se no dovrà dire addio per sempre al suo sogno di scrittrice.



“A un certo punto, non ricordo esattamente quando, avevo smesso di aprire quel documento Word, di cercare una storia d’amore tra le righe. Ma avevo smesso; e ora ero intrappolata tra un’incudine chiamata «disperazione» e un martello di nome Benji Andor.”



Aggiungiamo un altro po' di drama alla narrazione con una telefonata che interrompe la sua autocommiserazione e la fa piombare direttamente nel dolore e nel luogo in cui aveva giurato di non tornare più: Mairmont, in South Carolina.

Fuggendo dalla piccola cittadina in cui è cresciuta, Florence si è lasciata dietro tutte le sue paure, insicurezze e soprattutto le dicerie della gente del posto; ma andandosene si è anche allontanata dalla sua adorata famiglia. Da suo padre, con il quale ha sempre avuto un legame speciale e con il quale condivideva un segreto. 
In un attimo, Florence si ritrova nei panni di quella ragazza additata come stramba e bugiarda.

Se la mente le dice di non tornare, il cuore urla a gran voce di riaprire le finestre del passato e tornare dove non è una brillante scrittrice ma la figlia del necroforo cresciuta in una casa inquietante che odora troppo di fiori e formaldeide e dove scorrazzava tra le tombe del cimitero e faceva battute strane sulla morte.

Perché si sa, per quanto tu possa fuggire, il passato ti richiama sempre a sé, soprattutto se hai lasciato qualcosa in sospeso. Per Florence è tempo di riaprire l’armadio e tirarne fuori gli scheletri. È tempo di riconciliarsi con i fantasmi del suo passato. È il momento di dire addio.



"Nei miei libri avevo sempre descritto il dolore di un lutto come un vuoto. Una vasta caverna con dentro il nulla.

Ma mi sbagliavo.

Era l’esatto opposto: pieno e pesante, soffocante, perché non era l’assenza di ciò che avevi perso – era il culmine di ciò che avevi vissuto. Tutto il tuo amore, la tua felicità, gli alti e bassi, attorcigliati come un gomitolo di lana."



La signorina Day è abituata a fare i conti con gli spettri. Da sempre infestano la sua vita e adesso oltre a dover affrontare il dolore della perdita del padre e la cittadinanza che non ha dimenticato le sue imprese, Florence si ritrova tra i piedi il suo nuovo sexy editor che sembra essere un fantasma che la segue dappertutto. Forse è lì per ricordarle la sua imminente scadenza editoriale. Chissà…




"«Oh, non morire di imbarazzo adesso», lo presi in giro.
«A quanto pare sono già morto», rispose piano. 
«Perciò è impossibile.»
«Non saprei, le tue guance sono una smentita lapidaria.»
Ben serrò le labbra, poi disse, con mia sorpresa: 
«Meglio metterci una pietra sopra»."


Tra la voglia e la determinazione nell’esaudire le ultime eccentriche volontà del suo amato padre, tra cui vi dico che centra il mitico Elvis; Florence dovrà anche capire perché Ben si trova lì con lei, forse un po' più scarmigliato del solito ma sempre super attraente. 
Oh no, non si mette bene per la nostra Florence. Innamorarsi del suo editor, presumibilmente morto, non rientra nei piani. Questa storia potrebbe finire solo in un modo, con un altro cuore spezzato.






Non ho avuto bisogno di finire di leggere la trama di questo romanzo per sapere che lo avrei letto e che soprattutto mi sarebbe piaciuto. Certo, da lettrice attenta, ci vado sempre cauta nell’esprimere giudizi affrettati. Che siano in positivo o negativo. La trama è solo un incipit, un sunto di quello che possiamo trovare tra le pagine del libro e purtroppo non sempre, una volta iniziato a leggere, ritroviamo quello che ci aspettavamo…Rimanere delusi è un attimo, ma non è questo il caso. Questa volta, mi sono voluta fidare del mio istinto e non ho fallito.

Tra le pagine di questo romanzo c’è tutto quello che amo. Una bella storia di fantasmi condita di ironia ma anche commovente e personalmente nostalgica a tratti.

Mi sono piaciute tanto le battute sarcastiche sulla morte tra Florence e Benji. Ho letteralmente adorato l’ambientazione del libro un po' gothic romantic ma decisamente non horror come potrebbe sembrare a tratti. L’ironia contraddistingue molto la narrazione, non facendola cadere troppo sul cupo. E mi è piaciuto molto questo carattere dato alla storia che ai miei occhi è apparso come qualcosa di nuovo e super stimolante per la mia insaziabile curiosità.

Ma tolta un po' di ironia, la narrazione sa anche lasciare spazio per momenti in cui fermarsi e riflettere. In questo romanzo, si parla di perdita di una persona cara e l’autrice ha trovato una maniera molto rispettosa nel trattare questa tematica, alleggerendo la trama il giusto ma anche disegnando scene che ti fanno venire il groppo alla gola e coinvolgere sempre di più nella storia.


"«Ti fa sentire vivo. Ti ricorda che non sei solo un insieme di pelle e sangue, che ci sono le ossa sotto. Qualcosa di più forte. Senti come canta il cielo, fiorellino.»"



I protagonisti sono tutti unici a modo loro, anche quelli secondari (anche il cane-sindaco).

Florence è la tipica donna disillusa dall’amore. Quando la persona che ami e che pensi ti ami, ti ferisce, è normale non credere più nel lieto fine. Per la nostra protagonista, è un problema più serio, visto che scrive romanzi rosa per vivere.

Florence Day è la tipica imbranata e timida della storia ma a tratti anche determinata e forse un po' troppo “isola solitaria” alla detta del fratello, pronta a farcela sempre da sola e restia a chiedere aiuto. Un po' mi sono ritrovata in lei, e sicuramente che bella fortuna essere Florence e incontrare un sexy fantasma.

Benji Andor è l’enigmatico personaggio maschile del romanzo. Un tipo che non inquadri subito ma che si fa conoscere step-by-step. Come un fantasma va e viene durante la narrazione e ogni volta, ci fa scoprire qualcosa di sé, facendoci innamorare di lui. Il perfetto personaggio maschile un po' hipster che mi piacerebbe tanto incontrare nella realtà per fare con lui una romantica passeggiata lunare in un cimitero. No, non sono pazza! XD Dovete leggere per credere.






Il finale l’ho dato per scontato e invece allo stesso tempo mi ha stupito non andando come pensavo (tranquilli, nessuna tragedia) ma allo stesso tempo avrei voluto di più. Forse sono rimasta decisamente coinvolta troppo dalla storia per accontentarmi di un semplice lieto fine un po' allungato. Quello che mi ha decisamente steso a livello emotivo sono state le ultime parole dell’autrice. Beh, cara Ashley Poston, il tuo romanzo mi ha confortato e fatto sentire protetta. Mi sono ritrovata completamente dentro le sue pagine, quasi a perdermi per non ritrovarmi più. Quindi adesso “The Dead Romantics” vivrà per sempre. Almeno per me. <3





 







 


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