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giovedì 15 giugno 2017

Recensione in Anteprima "Il giardino delle farfalle" di Dot Hutchison

Ciao a tutti carissimi,

oggi la nostra Denise ci parla si un nuovo romanzo dal genere Thriller, Il giardino delle farfalle di Dot Hutchison, edito Newton Compton Editori in uscita oggi, 15 giugno. 
Considerato già un successo, “Il giardino delle farfalle” è stato dichiarato anche il thriller più terrificante dell’anno. Non siete curiose??
Unico consiglio è quello di mettervi sedute comode e preparatevi a qualcosa di indimenticabile e soprattutto spaventoso.

Buona lettura.



Titolo: Il Giardino delle farfalle
Autore: Dot Hutchison
Editore: Newton Compton Editori
Pubblicazione: 15 Giugno
Genere: Thriller

Vicino a un palazzo isolato c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e... una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo brutale e contorto, ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, l'unica sopravvissuta viene messa in salvo e poi interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hannover e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, conosciuta solo come Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nel racconto della giovane donna con delle ali di farfalla tatuate sulla schiena non mancano le incongruenze e i salti temporali... E più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...



Il libro si apre quando tutto è già accaduto, e troviamo la nostra protagonista principale, Maya (come si fa chiamare), in una stanza per interrogatori in attesa dell’agente speciale dell’FBI Victor Hanoverian, che ha il difficile compito di interrogarla e scoprire la verità.
Per la prima volta nella sua carriera, Victor si trova davanti ad un caso veramente terribile, e lui ne ha viste di cose brutte…
Maya poi, non è così aperta a parlare, o comunque lo fa a modo suo. Restìa anche a svelare la sua vera identità, il suo vero nome, poco a poco Maya inizierà a raccontare tutto. Tutto quello che succedeva all'interno del “Giardino”.


Un luogo che, nell'immaginario comune, dovrebbe essere bellissimo, ma non in questo caso…

“Ciò che non era noto veniva creato, ciò che non veniva creato prima o poi cessava di avere importanza.”

Custode di questo giardino è “Il Giardiniere”, così come viene chiamato dalle ragazze/farfalle prigioniere di questo luogo.
Un luogo creato per loro, dove possono vivere e ricevere le sue “cure” e attenzioni.
Un luogo da cui non si può fuggire e l’unica possibilità è rassegnarsi e accettare la propria condizione.


Un luogo che è bellissimo ma è tutto una pura illusione.



“Come la bellezza, disperazione e paura erano comuni come respirare.”

Agli occhi dell’agente Hanoverian, Maya non sembra fin dall’inizio una vittima, forse perché nasconde molto di più di quello che dice.
Maya si scoprirà infatti, essere una ragazza dal passato difficile e traumatico, oltre alla sua esperienza all’interno del “Giardino”, e come spesso accade, mostra una corazza molto dura e difficile da scalfire.
Una ragazza che fugge dal suo passato e che non vuole essere né cercata, né trovata. Cambia identità, non crea legami troppo stretti con nessuno e soprattutto, non piange mai…


Victor cerca di spronare Maya a parlare, e lui è considerato uno bravo nel suo campo. Si sente molto vicino a lei, studia la sua persona, cerca di capire i suoi atteggiamenti e di conquistarsi la sua fiducia.
La verità che Maya ci svelerà mano a mano, è qualcosa di raccapricciante e doloroso che né Victor, né il suo collega Eddison, credono possibile, ma purtroppo è quello che è accaduto…
Ragazze marchiate da ali di farfalla sulla schiena e che vivono per compiacere il loro rapitore e suo figlio. Un ciclo che continua ininterrottamente e che vede, come ultimo fine, solo la morte.
Un uomo, il Giardiniere, che ci appare come contorto e difficile da interpretare: colleziona ragazze come fossero farfalle e le tratta come tali, come esseri fragili, di cui avere cura e semplicemente non ci mostra di capire la differenza tra Bene e Male, tra giusto e sbagliato. La sua figura ci viene raccontata in tanti aspetti, anche quella di padre e marito e poi quella di rapitore e maniaco.
Il racconto di Maya ci fa entrare in un mondo veramente buio e sinistro, alla ricerca della verità ma anche di un motivo, del perché è accaduto tutto questo… ma c’è realmente una spiegazione??

“Cercare di capire perché quell’uomo facesse qualcosa nel modo in cui la faceva era un’impresa inutile.”

Lo stile è incalzante e tiene sulle spine, vi farà provare sensazioni contrastanti nei riguardi di Maya: a volte compassione per quello che ha dovuto subìre, ma anche l’opposto, quando racconta determinate vicende in maniera molto dura e senza un filo di emozione.



“Il giardino delle farfalle” è un thriller che si può definire psicologico, che vi terrà sospesi fino alla fine lasciandovi l’amaro in bocca.
Il lieto fine non è contemplato e man mano che la narrazione si fa più cruenta, resterete senza fiato sul serio.
Non è un thriller per stomaci delicati: viene raccontata la nuda e cruda verità. A mio parere, però, è molto intrigante e geniale; non avevo mai letto qualcosa di così inquietante e crudo nella sua essenza scritto in questo modo. Merita assolutamente di essere letto dall’inizio alla fine. ;-)



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