oggi la nostra Anna ci parla del fantasy LA FIGLIA DI ODINO di Siri Pettersen, primo volume della "serie Raven Rings", uscito il 6 giugno del 2017 grazie alla Multiplayer Edizioni. Un libro dall'ambientazione suggestiva ispirata alla bellezza delle terre del Nord. Buona lettura!
Titolo: La figlia di Odino
Autrice: Siri Pettersen
Editore: Multiplayer Edizioni
Genere: fantasy
Uscita: 6 giugno 2017
Serie: #1 Raven Rings
Serie: #1 Raven Rings
Immagina di essere privo di qualcosa di cui tutti gli altri dispongono. Qualcosa che rappresenta la prova della tua appartenenza a questo mondo. Qualcosa di talmente vitale, che senza di esso sei una nullità. Una piaga. Una leggenda. Un essere umano.
Hirka, che ha quindici inverni, all’improvviso apprende di essere una figlia di Odino, una creatura putrida e senza la coda, proveniente da un altro mondo. È disprezzata, odiata e scacciata da tutti. Non riesce più a trovare una propria identità, e qualcuno la vuole eliminare affinché tutto ciò rimanga un segreto. Ma ci sono cose ben peggiori degli esseri umani e Hirka non è l’unica creatura ad essersi introdotta attraverso i portali…
La serie Raven Rings è composta da:
1. La figlia di Odino, 6 giugno 2017
2. Il marciume, 24 maggio 2018
Hirka è una ragazzina di quindici anni che vivecon il padre ad Elveroa, un piccolo paesino dove hanno deciso di stabilirsi dopo un passato da nomadi. Qui, Hirka, passa le sue giornate aiutando il padre a creare unguenti e cure a base di erbe per la popolazione, e, quando le è possibile, le passa con Rime, uno dei pochi ragazzi della sua età che gioca volentieri con lei. In un mondo, infatti dove tutti hanno la coda, Hirka è l’unica a non averla e per questo motivo viene emarginata e spesso guardata con disprezzo. Quello che non sanno però, è che la mancanza di coda non è l’unica cosa che la rende diversa. A differenza loro, Hirka non ha il Dono; è cieca alla Terra, e non sarebbe un grosso problema se a breve non dovesse presenziare al Rito, un evento di grande portata dove tutti gli adolescenti devono evocare il Dono davanti al Consiglio. Quest’ultimo è formato da dodici persone scelte tra le stirpi più forti, destinate a governare il mondo per volontà del Veggente. Quindi risulta chiaro che in vista di questo evento, Hirka si faccia prendere dal panico e proprio in preda alla disperazione chiede aiuto a Rime, il quale, però, è il nipote di Ilume, una persona di grande influenza all’interno del Consiglio.
Da questo momento in poi la nostra protagonista dovrà affrontare molti ostacoli e situazioni difficili che metteranno in pericolo la sua stessa sopravvivenza.
"Hirka cercò di nascondere il proprio dolore al Dono, ma fu inutile. La dissezionò portando allo scoperto la sua ostilità. Era sola, circondata soltanto dai battiti del cuore di Rime."
La figlia di Odino è una storia di lealtà, amicizia, amore ma anche di intrecci politici e tradimenti. Il tutto raccontato da tre punti di vista: Hirka, Rime e Urd, un personaggio di un certo spessore ai fini della storia; ci viene presentato come un giovane uomo senza alcuno scrupolo che da poco ha ereditato dal padre il seggio all’interno del Consiglio e che farebbe di tutto pur di accrescere il proprio potere. Per quanto riguarda Hirka, è una protagonista un po’ diversa dal solito, ciò che la rende speciale è proprio il non avere la capacità di evocare il Dono, che allo stesso tempo la rende un’emarginata, e con l‘avvicinarsi del Rito con le annesse scoperte che farà riguardo la sua stessa esistenza, aumenteranno in lei la consapevolezza di non far parte di questo mondo.
Capirà di non poter fare affidamento su nessuno se non forse Rime, e che lui potrebbe essere l’unico con il quale riuscire a portare alla luce la corruzione e le ingiustizie all’interno del Consiglio.
Rimasto orfano all’età di sei anni, Rime, ha sempre fatto parte di un ambiente completamente diverso da quello in cui è cresciuta Hirka, e sin da piccolo tutti davano per scontato che, un giorno, avrebbe ricoperto la posizione della nonna, ma contrariamente a tutto ciò, il giorno del Rito, decise di far parte dei Kolkagga, un gruppo di assassini a servizio del Veggente e del Consiglio stesso. Rime è uno dei personaggi caratterizzati meglio insieme ad Urd, probabilmente a causa della storia che ha alle spalle di cui vi ho accennato poc’anzi, ma indipendentemente da tutto, mi è piaciuto molto.
Lo descriverei come il classico principe azzurro, gli manca solo il mantello ed il cavallo; basti pensare che anche quando è venuto a conoscenza della vera natura di Hirka, lui ha continuato a starle vicino durante tutte le avventure che hanno dovuto affrontare, non l’ha mai abbandonata anche se significava rischiare la vita.
"Preferiresti forse essere tra quei morti?" Rime ringhiava. La afferro, e la tirò su di peso. Hirka non rispose. [..] Lui era uno di loro. Rime era un Kolkagga.
In generale, le cose che mi sono piaciute veramente tanto sono state: il rapporto di estrema fiducia che si crea tra Rime ed Hirka, il pov di Urd che mi ha permesso di capire meglio molte situazioni ed il fatto che la trama spazia tra molteplici temi, dalla religione alla politica.
La storia alla base di questo libro è davvero molto bella e aveva veramente tanto potenziale, ma vi posso assicurare che ci sono state almeno centocinquanta pagine di troppo. È vero che per certe trame, complesse ed intrecciate come questa, l’inizio un po’ lento è dettato dalla necessità di descrivere dei concetti fondamentali per proseguire, ma qui siamo andati ben oltre la caratterizzazione dettagliata dei personaggi o degli eventi chiave. Ho avuto serie difficoltà ad andare avanti all’inizio, dopo fortunatamente è diventato tutto un po’ più fluido ma si poteva fare di meglio. Nonostante ciò, come ho già detto, l’idea alla base mi ha presa e mi è piaciuta molto così come il finale, quindi spero in un seguito un po’ più sintetico e dinamico. In definitiva, amanti dei fantasy, se vi state chiedendo se lo consiglio, direi di sì ma preparatevi ad un inizio veramente molto dettagliato!
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