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giovedì 20 dicembre 2018

Recensione "TEMPESTA DI GUERRA. L' alba della rinascita" di Victoria Aveyard #4 Red Queen

Ciao a tutti amici,

oggi Stella ci parla di TEMPESTA DI GUERRA. L'alba della rinascita, quarto volume della serie Red Queen di Victoria Aveyard, uscito il 6 Novembre 2018 grazie a Mondadori.

Si conclude così la straordinaria serie distopico/fantasy che negli ultimi anni ha tenuto gli amanti del genere incollati alle sue pagine per scoprire a quale destino sarebbe andata incontro la tenace sparafulmini Mare in lotta per la libertà del suo popolo.

Buona lettura!



Titolo: Tempesta di guerra. L'alba della rinascita
Autrice: Victoria Aveyard
Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 6 novembre 2018
Genere: Fantasy, dispotico, YA
Serie: #4 Red Queen




Mare Barrow lo ha imparato fin troppo bene quando Cal l'ha tradita, ferendola a morte. Ora, desiderosa di proteggere il proprio cuore - e di assicurare la libertà ai rossi e ai novisangue come lei -, è determinata a rovesciare il regno di Norda una volta per tutte e togliere la corona dalla testa di Maven. Ma non esiste battaglia che si possa vincere da soli, perciò, in attesa che i rossi si preparino a insorgere, Mare è costretta a fare fronte comune proprio con il ragazzo che le ha spezzato il cuore. Solo così potrà forse riuscire nel suo intento e sconfiggere colui che l'ha quasi distrutta. Perché lei, insieme agli argentei, i potenti alleati di Cal, e alla Guardia Scarlatta, ha nelle mani una forza formidabile. Ma l'ossessione che guida le mosse di Maven è profonda e lui non si fermerà fintanto che non avrà di nuovo dalla sua parte Mare, anche se questo significa demolire tutto - e tutti - lungo la strada. La guerra è ormai alle porte e ciò per cui Mare ha lottato finora è in pericolo. Sarà sufficiente la vittoria per far cadere i regni argentei? Oppure la ragazza che controlla i fulmini sarà costretta per sempre al silenzio? Nel capitolo finale della serie di Victoria Aveyard, Mare dovrà finalmente abbracciare il suo destino e chiamare a sé l'intero suo potere, perché a questo punto tutto dovrà essere messo alla prova. Ma non tutto sopravviverà...


THE RED QUEEN SERIES:

0.1 Queen song
0.2 Steel scars
1. Regina Rossa
2. Spada di Vetro (qui recensione)
3. Gabbia del Re (qui recensione)
4. Tempesta di Guerra







Miei carissimi lettori, ecco che finalmente posso parlarvi dell'atto finale, della chiusura di un cerchio e della resa dei conti che è Tempesta di Guerra. Ho atteso questo romanzo per moltissimo tempo con tanta ansia mescolata a una generosa dose di curiosità. Ora che ne ho terminato la lettura e mi accingo a parlarvene con questa recensione, provo una certa malinconia, cosa molto comune d'altronde tra noi lettori quando si conclude una saga che ci ha accompagnato per diversi anni, perché abbiamo imparato a conoscere i suoi protagonisti e la loro indole, a fare il tifo per loro o a volerli prendere tremendamente a calci. Questo è lo scotto da pagare per essere lettori appassionati, ma per la serie di Regina Rossa l'ho fatto molto volentieri.


Per Tempesta di Guerra non voglio addentrarmi troppo nella trama, ma preferisco parlarvi semplicemente delle emozioni che mi ha suscitato e delle impressioni che mi ha lasciato, perché proprio per il fatto che si tratta dell’ultimo atto prima della chiusura del sipario, merita di essere goduto appieno dal lettore in ogni sua singola parte.

Come i suoi predecessori, Tempesta di Guerra è un romanzo molto articolato e si sviluppa su più piani. Forte del fatto che la storia ci viene raccontata da ben cinque p.o.v diversi, Victoria Aveyard ci regala una vista a 360 gradi sullo sviluppo della trama, delle interazioni tra i personaggi principali e secondari (tra l'altro molto ben caratterizzati in egual misura), e sulle ambientazioni, supportata da alcuni plot twist molto interessanti che spesso mi hanno fatto spalancare gli occhi dalla sorpresa. I fatti narrati sono sapientemente dosati, lasciati sospesi e poi ripresi al momento giusto in modo da incuriosire il lettore, strategia molto ben riuscita, direi!

Le scelte politiche compiute dai personaggi di questo romanzo sono accompagnate da una fitta rete di intrighi e sotterfugi che mi hanno ricordato spesso il mood della serie tv del Trono di Spade, serie che spesso tiro in ballo nelle mie recensioni, lo so, ma essendo un grosso pilastro del fantasy le analogie con essa sono molto calzanti e le vicende politiche dell'intera serie di Regina Rossa ne sono un buon richiamo. Perciò aspettatevi atti di spietatezza e calcolata freddezza, perché la Aveyard si è proprio giocata il tutto per tutto qui.



Come dicevo prima, la storia presenta cinque p.o.v. differenti: ritroviamo come sempre il p.o.v principale di tutta la serie che è quello della sparafulmini Mare Barrow, quello del coraggioso e tormentato Cal, dell'irriverente Evangeline, della principessa delle Terre dei Laghi Iris e finalmente il p.o.v tanto agognato dai fans della serie di Maven, il giovane re folle e fratellastro di Cal irrimediabilmente distrutto di cui sono stata sempre curiosa di conoscere gli intimi ed oscuri pensieri sin dal primo romanzo, e finalmente Victoria Aveyard mi ha accontentata!

Ma partiamo dalla protagonista indiscussa della saga, Mare. In questo romanzo, Mare continua a tenere fede alla bellissima evoluzione che ha compiuto in Gabbia del Re. Nonostante le conseguenze dei traumi passati la tormentino ancora, la nostra sparafulmini lotta imperterrita per la libertà del suo popolo, la sua acquisita maturità le permette di vedere con chiarezza ciò che è giusto fare per un bene superiore, anche se ciò significa mettere da parte i suoi desideri e suoi sentimenti per Cal. 
La paura che spesso le invade il cuore però non è debilitante, anzi, è uno stimolo che le infonde il coraggio di compiere le scelte più difficili, quelle che fanno male e che spezzano il cuore. 


Pochissimi vincoli possono trattenermi. Non importa quanto voglia rimanere, il mio bisogno di andare avanti, di continuare a lottare, è sempre più forte.


Il suo cambiamento nel corso della serie è stato a dir poco straordinario, in una continua ricerca di sé stessa e del suo vero io. Per lungo tempo è stata costretta dalle circostanze ad indossare diverse identità e nessuna di esse la rispecchiava al cento per cento. Il percorso di Mare è sicuramente stato pieno di ostacoli, di cadute, scelte sbagliate e ferite più o meno gravi, ma ogni passo è stato necessario per trasformarla nella ragazza presente in questo capitolo finale. E in tutta sincerità, alla fine della fiera, sono rimasta più che contenta di ciò che è diventata tra alti e bassi.

Sembra una persona diversa. Un po' Mareena, l'argentea che fingeva di essere. Un po' la sparafulmini, tutta scintille e furia spietata. E in mezzo lei, la ragazza che sto ancora cercando di decifrare. 

E poi c'è Cal, la Fiamma del Nord, il principe dagli intensi occhi ambrati e instancabile guerriero. Personaggio che però nel finale di Gabbia del Re avrei voluto prendere a sonori ceffoni perché è davvero un testone come pochi! Quello che ho sempre apprezzato di Cal però, è sicuramente il coraggio e la volontà di essere sempre in prima linea al fianco dei suoi uomini sul campo di battaglia in ogni singola guerra, è un principe che vuole combattere in prima persona i suoi nemici e questo gli fa onore; ma il suo estremo senso del dovere a volte esasperato nei confronti del padre che lo ha preceduto sul trono, annebbia spesso la sua capacità di vedere con chiarezza che la strada che ha intrapreso non è quella giusta. Il suo amore per Mare e il malinconico ricordo della defunta madre però, saranno due importanti leve verso la fine del romanzo che segneranno molto la coscienza di Cal; eh si, perché il ragazzo qui ha un cuore buono e giusto, ma la sua testardaggine e la sua incapacità di compiere davvero delle scelte lo portano spesso a prendere la strada sbagliata.


Ed Evangeline? Lei sicuramente è il personaggio più sorprendente di tutti; il suo p.o.v è davvero molto interessante perché ci fa scoprire una ragazza completamente diversa dalla versione maligna conosciuta all'inizio. È una giovane donna che donerebbe la vita per le persone che ama, e questo le ha fatto guadagnare molti punti. Certo, la spocchiosa arroganza rimane senz'altro il suo tratto più distintivo, ma comunque devo dire che mi ha fatto sorridere in più di un'occasione con le sue frecciatine. Bisogna ammettere che se lei non ci fosse stata in questa storia, non sarebbe stato lo stesso. Nonostante i suoi difetti, Evangeline ha un forte senso della famiglia e sa riconoscere una persona di valore, anche quando quest'ultima non rientra nelle sue simpatie.

Il personaggio che per me risulta meno incisivo è Iris, i capitoli raccontati dal suo p.o.v non li ho trovati molto interessanti se non per il fatto che ci danno una visione più ampia sulle Terre dei Laghi e penso che il suo personaggio non sia stato sviluppato al meglio delle sue potenzialità, per cui di lei posso solo dire che è una principessa determinata e molto legata alle sue terre.

E infine c'è lui, Maven. Che fosse psicopatico, vendicativo e mentalmente instabile era risaputo, ma l'inserimento del suo p.o.v ci permette una volta per tutte di esplorare l'oscuro abisso della sua mente, così fragile e spezzata ma dalla fredda lucidità e scaltrezza. Le sue riflessioni sulle ombre che hanno oscurato e inghiottito la sua vita sono piene di dolore e sofferenza per quel mancato futuro luminoso e pieno d'amore che nel profondo ha sempre desiderato. È un personaggio che nella sua pazzia e ossessione per il potere è molto affascinante, molto facile da odiare ma anche da compatire allo stesso tempo.

La falsa maschera del ragazzino gentile e abbandonato è già sparita. Non ne rimane neanche il fantasma. Rimane solo la persona davanti a me, con il suo odio e la sua ossessione e il suo amore deforme. 

Tra ambientazioni maestose e apocalittiche e incredibili sequenze di battaglia al cardiopalma descritte in modo magistrale, Tempesta di Guerra è sicuramente una degna conclusione per questa serie che mi ha accompagnato per tanto tempo, anche se devo dire che mi ha lasciato un pochino di amaro in bocca per alcune cose che ritengo siano rimaste troppo vaghe o concluse in modo un po' frettoloso e che quindi non mi hanno soddisfatto del tutto.

Nonostante ciò, la serie di Regina Rossa rimarrà sempre nel mio cuore come il ricordo di una grande avventura per la sua spettacolarità, come spero tanto possa entrare nel cuore di ognuno di voi.






2 commenti:

  1. Ciao! Io in questo libro ho trovato un deciso miglioramento rispetto ai libri precedenti (soprattutto il secondo…). La storia è forse un po’ banale e tutto sommato già vista, ma mi è parso una degna conclusione per la serie e ho riscoperto personaggi che prima non sopportavo (Maven, per dirne uno).
    In generale, un “ben fatto” alla Aveyard! Se ti va di leggere la mia inter(re)view la trovi qui :)
    A presto!

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  2. Anche a me è piaciuto molto, bella la tua recensione!

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