Cari amici,
oggi diamo il via al Review Party per l'uscita dell'ultimissimo romanzo dell'autrice Jojo Moyes, "La mia vita nella tua", uscito lo scorso 21 febbraio grazie a Mondadori. Una storia che profuma di amicizia e coraggio delle donne nel rialzarsi sempre nella vita.
Autrice: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Genere: Contemporary romance
Uscita: 21 febbraio
Pagine: 396
Nisha vive nel lusso grazie al matrimonio con un ricco uomo d'affari fino al giorno in cui, di punto in bianco, lui le chiede il divorzio e la estromette dalla sua vita, privandola di tutto ciò che fino a quel momento possedeva. Benché Nisha sia determinata a tenersi stretti i suoi privilegi, ciò che le rimane è solo una borsa da palestra di un'altra donna con dei vestiti a buon mercato che non le appartengono. Sola e abbandonata, comincia a capire cosa significhi non avere più nulla, il peggiore dei suoi incubi, e dover ripartire da zero.
Sam, invece, sta vivendo una profonda crisi. Suo marito è disoccupato e depresso, sua figlia sembra non accorgersi neanche di lei e non ha nessuna soddisfazione sul lavoro. Sam è una donna dall'animo gentile, che si è dimenticata di se stessa per soddisfare solo i bisogni degli altri. Quando si accorge di aver preso per sbaglio la borsa di un'estranea in palestra e si trova costretta a indossare delle provocanti scarpe rosse di coccodrillo di Christian Louboutin per partecipare a una serie di riunioni di lavoro, inizia a rendersi conto che qualcosa deve cambiare: incredibilmente quei tacchi vertiginosi la portano a una svolta.
Sam, invece, sta vivendo una profonda crisi. Suo marito è disoccupato e depresso, sua figlia sembra non accorgersi neanche di lei e non ha nessuna soddisfazione sul lavoro. Sam è una donna dall'animo gentile, che si è dimenticata di se stessa per soddisfare solo i bisogni degli altri. Quando si accorge di aver preso per sbaglio la borsa di un'estranea in palestra e si trova costretta a indossare delle provocanti scarpe rosse di coccodrillo di Christian Louboutin per partecipare a una serie di riunioni di lavoro, inizia a rendersi conto che qualcosa deve cambiare: incredibilmente quei tacchi vertiginosi la portano a una svolta.
Lettori, vi immaginate di essere costretti a vestire i panni di un’altra persona? Come ve la cavereste? Beh, l’autrice Jojo Moyes ce lo racconta con una storia tutta al femminile che profuma di vera amicizia, seconde possibilità e sano umorismo.
L’autrice torna a rendere protagoniste assolute delle sue storie, le DONNE. Complicate, emotive, generose, delicate, coraggiose, forti e potrei continuare all’infinito. Perché diciamocelo tra noi, ragazze e donne all’ascolto, noi siamo un universo ricco di tante sfaccettature e ognuna unica nel suo essere donna.
In La mia vita nella tua, protagoniste sono due donne alla soglia dei cinquant’anni che cercano ognuna di essere ancora il centro del loro mondo e all’altezza di una società che richiede un certo standard che non è possibile mantenere sempre. Nisha e Sam sono due donne come tante. Due donne agli antipodi che vivono in due contesti sociali diversi ma che stanno entrambe attraversando un momento di crisi esistenziale.
Saranno due paia di favolose Louboutin rosse ad avvicinare due universi femminili così distanti ma in qualche modo simili per i problemi che le affliggono. Come diceva una famosa donna che tutti conosciamo: “Date ad una ragazza le scarpe giuste, e conquisterà il mondo.”
Ma andiamo a conoscere meglio le protagoniste di questa storia.
Samantha Kemp, Sam per famiglia e amici è una donna in carriera, moglie di Phil e madre di Cat. Una normale donna che sta vivendo da qualche tempo un momento che descrivere complicato sarebbe un eufemismo. Il suo amato marito, Phil è caduto in una profonda depressione e passa le sue giornate inchiodato sulla poltrona davanti la tv e sua figlia è in pieno periodo di ribellione adolescenziale che la porta a criticare tutto e tutti. Sam è completamente invisibile agli occhi dei suoi cari e con la responsabilità di tenere a galla la nave.
“Sam ha raggiunto quell’età, l’età in cui tutte le cose sbagliate
– il grasso, il solco tra le sopracciglia, l’ansia –, in qualche modo,
sembrano resistere, mentre tutto il resto – un lavoro sicuro, la felicità coniugale, i sogni – sembra scivolare via senza sforzo.”
Consapevole di non essere più giovane e soprattutto in forma come una volta, Sam decide di andare in palestra. Una decisione coraggiosa e fuori dalla sua comfort zone. Ed è proprio lì che succede un piccolo inconveniente che cambierà la sua vita e quella dell’altra sfortunata donna della storia.
Uno scambio imprevisto e Sam si ritrova tra le mani un paio di Louboutin che non avrebbe mai pensato di potere indossare ma la necessità del momento la costringe a farlo pur di portare a casa il risultato nel suo lavoro di account manager per la Uberprint e non avere il fiato sul collo del suo detestabile capo. Sarà stata solo fortuna oppure queste provocanti scarpe hanno fatto un miracolo?
“Prova uno strano miscuglio di invincibilità e di sollievo, seppure un po’ zoppicante. “Ce l’ho fatta. Ho concluso diversi affari. Forse questa è la svolta. Forse d’ora in poi andrà tutto bene.”
Ma a chi appartengono queste favolose Louboutin? Sono di Nisha Cantor, moglie di un ricco uomo d’affari che si trova nella capitale inglese per accompagnarlo in un ennesimo viaggio di lavoro. La perfetta moglie trofeo che sembra perfettamente nel mondo tutto apparenza e soldi. Nisha è sicura di aver fatto tutto come si deve nella sua vita per trovarsi dove si trova, ma quello che non sa che suo marito Carl sta per giocarle uno scherzo pe niente divertente.
Passare dalle stelle alle stalle, è un attimo. Uno schiocco di dita e Nisha Cantor viene sputata fuori dal mondo che conosceva fino a pochi minuti prima. Carl vuole il divorzio e sembra deciso a metterla da parte come un abito già indossato. Per di più, Nisha perde i suoi vestiti e le sue amate Louboutin. Questa potrebbe essere una tragedia e lo è ma non conoscete bene Nisha Cantor e la sua determinazione a riprendersi ciò che è suo, per prima cosa le sue scarpe.
Alle parti opposte della stessa città, due donne cercano in tutti i modi di rimanere a galla tra datori di lavoro impossibili e mariti assenti, lavori estenuanti e sottopagati e amicizie inaspettate. Riuscirà Sam ad alzare la testa e trovare la forza di cambiare la sua vita che sembra sull’orlo di un precipizio? E Nisha, saprà cavarsela in un paese che non è il suo, ripartendo da zero e contando solo sulle sue forze? Soprattutto riuscirà a riavere indietro le sue scarpe e così la sua vita?
L’avventura è appena iniziata e chissà che lungo questo cammino pieno di ostacoli due donne forti e indipendenti riescano a trovare una nuova felicità. L’inizio di qualcosa di nuovo e inaspettato. Che la forza delle donne abbia la meglio!
In una società che ci vuole sempre pronte e perfette, la Moyes sottolinea il fatto che la donna deve dare se stessa in ogni ambito della sua vita non avendo mai la possibilità di fermarsi. Crollare se vuole, perché è un essere umano anche lei. Nel personaggio di Sam, vediamo una donna stanca e oppressa. Una donna che ogni giorno dà il 100% ma che non è mai abbastanza, né in famiglia né tantomeno sul lavoro. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Dall’altra parte, c’è il personaggio di Nisha che rappresenta un altro tipo di donna. Nei primi capitoli potrebbe apparire come la classica donna geisha e anche un po' cinica, dedita al marito ricco che non ha una propria identità se non quella di moglie devota e madre perfetta. Ma in Nisha c’è molto di più dei suoi vestiti costosi e del suo aspetto curatissimo. Ci vuole un fulmine a ciel sereno come quello del divorzio improvviso per farle aprire gli occhi su quanto poco abbia contato per Carl e di aver sprecato tanti anni per nulla.
La Moyes con il suo personaggio punta i riflettori su quelle donne che vivono all’ombra degli uomini e che credono di contare solo in funzione del proprio partner. Senza di loro non hanno uno status symbol, non contano nulla. Nel caso di Nisha, questo status viene meno all’improvviso e allora chi è Nisha veramente? Senza un uomo a cui stare accanto, senza soldi e senza vestiti, Nisha è sempre quella donna modello che non deve chiedere mai oppure può finalmente trovare se stessa?
“«Mi sento come quella sfigata di Cenerentola. Solo che la sorellastra si è presa il mio cazzo di vestito, le mie zucche, i topolini ciechi e tutto il resto.»”
Il personaggio di Nisha è quello che mi ha divertito di più leggere. A differenza di Sam che cerca di non far crollare ancora il suo mondo in precario equilibrio, Nisha perde tutto subito senza spiegazioni. Con più niente in mano e lì che la sua natura combattiva esce fuori e vediamo una donna con gli artigli disposta a tutto pur di riprendersi quello che vuole. Quello che è suo. A differenza di Sam che nella sua vita ha conosciuto l’amore, Nisha comprende che non è mai stata amata veramente. Questa consapevolezza, ribalterà completamente la scala delle sue priorità.
Capitolo dopo capitolo capiamo come entrambe le protagoniste sembrano condividere le stesse emozioni: la rabbia e la frustrazione. Il solo fatto di essere nate donne, implica l’essere costantemente messe a paragone con altre donne, più belle e giovani e soprattutto di essere sottovalutate a casa e nel lavoro.
"Non ricorda un momento della sua vita in cui non sia stata arrabbiata, ma ora è come se avesse aperto gli occhi sulla miriade di motivi per cui il semplice fatto di essere una donna implica ricevere una mano di carte infinitamente più schifosa, di cui gli altri non sono neppure consapevoli."
A livello emotivo, questo romanzo dona tante emozioni al lettore. Un sentimento che prevale tra tutti è quello dell’amicizia. Tra le pagine di questo libro, vediamo fiorire nuove amicizie in maniera inaspettata come nel caso di Nisha che scopre la vera amicizia esente da ogni sorta di opportunismo e molto lentamente qualcosa dentro di lei si va ammorbidendo.
"«Perché ti senti così a disagio se qualcuno vuole aiutarti?»
«Non lo so.» Nisha si strofina il naso. «Non mi piace la carità. Ed è difficile avere accanto qualcuno che fa qualcosa per te quando tu non hai nulla da dargli in cambio.»"
E poi c’è Sam e il suo essere amica di altre donne che implica il dare senza chiedere mai niente in cambio. Una donna generosa e con un forte senso dell’amicizia ma che per natura tende sempre a sminuirsi e non vedere quanto sia un’amica indispensabile e preziosa.
Questo romanzo celebra l’amicizia e la osanna. Questo sentimento diventa centrale nel momento delle difficoltà ma anche nei momenti di gioia. L’amicizia diventa quelle braccia dove puoi piangere e ridere e quel porto sicuro dove poterti sentire te stessa senza essere giudicata.
Importante è anche la sorellanza tra donne. Se spesso vediamo donne nemiche e sempre in competizione l’una con l’altra, grazie a Nisha e Sam assistiamo finalmente alla nascita spontanea di un’alleanza. In quel momento del romanzo, vediamo come le donne diventano inarrestabili e vincenti. Se da sole siamo forti, unite assieme alle altre diventiamo un esercito inarrestabile. Che nessuno può fermare. Mi è piaciuto molto questo risvolto a cui non assistiamo spesso nella realtà e che dal quale dovremmo prendere esempio.
Come ho già detto non manca l’umorismo e da metà libro in poi, assistiamo veramente ad uno spettacolo divertente. Le scarpe sono l’oggetto centrale su cui ruota l’intera narrazione e il piano per recuperarle diventa una commedia da non perdere. Le scarpe assumono tanti significati sia per Sam che ritrova una sicurezza persa, sia per Nisha per cui sono il mezzo per un fine.
Il finale è commovente e qualche lacrimuccia è scappata. Ma ora che ci penso con i romanzi della Moyes è una costante. Si ride, si piange e alla fine si rimane con un bel bagaglio di emozioni e nuovi spunti di riflessione. E se poi le protagoniste siamo noi donne, non possiamo non perdere l’occasione di perderci tra queste pagine che sembrano scritte per noi. Noi con tutte le nostre fragilità, paure, insicurezze ma anche tanta determinazione, coraggio e amore per noi stesse e per gli altri. Noi che cerchiamo sempre un arcobaleno dopo la tempesta e non ci arrendiamo finché non lo vediamo splendere all’orizzonte.
"All’improvviso, mentre si tengono stretti, si accorge di provare un sentimento crescente di gratitudine e speranza, due emozioni che le sembrano del tutto sconosciute. “Forse a volte le cose si sistemano” si dice, e le sembra un pensiero radicale."
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