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giovedì 20 ottobre 2016

Recensione Miss Peregrine - La Trilogia di Ransom Riggs

Ciao carissimi amici,

finalmente oggi vi parlo dei libri di Miss Peregrine di Ransom Riggs, di cui molto presto potremo vedere al cinema il film diretto dall'indiscusso genio Tim Burton. Ho inizialmente scritto la recensione del primo aggiungendo qualcosina sul secondo e il terzo libro. Vi lascio la trama e la recensione con dei piccoli estratti.


Buona lettura!

P.S. le immagini usate sono state prese dalla pagina pubblica di Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali



Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, ico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista o qualcos’altro, qualcosa di vivo e ancora pericoloso? Jacob decide di attraversare l’oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri orfani scampati all’orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e reperti di vite lontane, il ragazzo potrà stabilire se i racconti del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, siano stati solo invenzioni, buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, in quelle parole ci sia almeno un granello di verità, come suggerisce la strana collezione di fotografie d’epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle immagini ingiallite, bizzarre e inquietanti, fossero davvero speciali, dotati di poteri straordinari, forse addirittura pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro? Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali, un caso letterario internazionale, ha venduto più di un milione e mezzo di copie in tutto il mondo








Chi è Jacob Portman? Un ragazzo qualunque finito dentro un'avventura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno conosce la verità. L'unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul passato della sua famiglia, catapultandolo sull'isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. È qui che si imbatte nella bizzarra e affascinante combriccola degli Speciali: creature dotate di curiosi e irripetibili poteri, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, costretti, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manomettere il tempo. Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a recuperare le proprie sembianze umane, i ragazzi speciali e Jacob dovranno vedersela da soli con chi minaccia di distruggerli, e così abbandonare l'eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale. "Hollow City" è il secondo volume della trilogia di Miss Peregrine. Sul primo, "Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali", è basato l'omonimo film, prodotto dalla Twentieth Century Fox, scritto e diretto da Tim Burton.





L'avventura cominciata con Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali, e proseguita con Hollow City, trova, in questo terzo libro, un finale eccitante, pieno di suspense. Jacob, il protagonista sedicenne, che ha appena scoperto di essere dotato di un nuovo, straordinario potere, intraprende un rocambolesco viaggio per andare a salvare i suoi amici Speciali tenuti prigionieri in una fortezza apparentemente inespugnabile. Con lui ci sono l'adorata Emma Bloom, la ragazza capace di creare il fuoco con la punta delle dita, e Addison MacHenry, il cane dotato del fiuto giusto per seguire la traccia lasciata dagli Speciali rapiti. Insieme, i tre si lasciano alle spalle la Londra moderna per infilarsi nei vicoli labirintici di Devil's Acre, i bassifondi più abietti dell'Inghilterra vittoriana: infatti, sarà proprio qui che il destino dei ragazzi Speciali di ogni luogo ed epoca dovrà essere deciso una volta per tutte.

Come i primi due romanzi della saga, La biblioteca delle anime è un fantasy ad alto tasso di emozione impreziosito da bizzarre fotografie vintage: un'esperienza di lettura irripetibile.

Dal primo romanzo della serie, Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali – un caso letterario internazionale che ha venduto più di un milione e mezzo di copie in tutto il mondo – è tratto il film di Tim Burton, prodotto dalla Twentieth Century Fox.









Non combattere il dolore, è la chiave di tutto.

Beh, non potevo vedere il film senza aver prima letto il libro, altrimenti che tipo di lettrice sarei?? Vorrei proprio dire che questo è uno dei migliori libri che abbia letto negli ultimi tempi o che il film non potrà’ mai superarlo; volevo cosi’ tanto farmelo piacere, ma cosi non è stato. Questo libro rientra in quella categoria di cui non posso dire di aver bocciato, ma che sono OK e di cui avrei voluto leggere qualcosa di diverso. La trama è spettacolare e la premessa, di conseguenza, ottima. Ha tutti gli elementi che per me renderebbero un libro semplicemente meraviglioso; il problema sta nel modo in cui tutti gli elementi introdotti vengono trattati e sviluppati, come i personaggi sono caratterizzati, se sono completi, coerenti e non dei personaggi vaghi, lineari e noiosi. Comunque, man mano che racconto un po’ la storia vi dico anche quali sono le cose che non ho apprezzato.



Il protagonista è Jacob, un ragazzo di diciassette anni cresciuto in una famiglia ricca e il cui unico problema è come farsi licenziare dal lavoro nel business familiare. Gia’ qui partiamo male con Jacob: un adolescente sfaticato che ha tutto, ma si sente completamente infelice e la verita’ è che non ha capito il motivo. Sono stata anch’io adolescente e, si, ci sono stati momenti quando i miei genitori non condividevano le mie scelte e volevano propormi le loro ma non per questo volevo sparire dalla loro vita. Invece Jacob non solo non dimostra un po’ d’amore verso i suoi genitori ma sembra pure indifferente e non cerca di capire il vero motivo di questa freddezza verso di loro. Secondo me è una mancanza di sviluppo corretto da parte dell’autore, il quale, penso, voleva giusto introdurre un personaggio che non viene compreso dalla famiglia per poi giustificare le sue scelte successive, cosa che sempre a mio parere ha fallito di fare.

                          



Dall’altra parte Jacob, ha un forte legame con il nonno paterno, ed è cresciuto ascoltando le sue storie su personaggi fantastici tramite anche vecchie fotografie che risalgono alla seconda guerra mondiale. Ma più lui cresce e meno crede alle strane storie del nonno, fino a quando qualcosa di terribile succede. Il nonno viene ucciso da qualcuno o da qualcosa, e Jacob è l’unico testimone. Rimasto traumatizzato da questo evento Jacob, non riesce a trovare pace, e perseguitato dagli incubi decide di fare un viaggio nell'isola di cui il nonno gli aveva sempre parlato, l’isola in cui si supponeva si trovasse la casa di Miss Peregrine, la casa in cui suo nonno aveva trovato rifugio quando veniva perseguitato a causa delle sue origini ebraiche. Armato dell’album pieno di vecchie fotografie (che tra l’altro le fotografie sono vere e hanno ispirato questi libri) Jacob parte verso l’isola, deciso a scoprire la verità’ sulla vera natura dell'isola, o per convincersi che sia solo un posto normale senza nessuna delle particolarità’ descritte dal nonno.


  

Fonte: FLUXMACHINE

Una volta trovatosi in Cairnholm, Jacob inizierà a esplorare il luogo e si imbatterà in alcuni ragazzi che vengono da un tempo lontano e i cui volti gli sono molto familiari: sono gli stessi bambini di cui il nonno gli aveva così tanto parlato. L’autore comincia in questo modo a introdurre personaggi uno più bizzarro dell’altro: Miss Peregrine, la donna uccello e manipolatrice del tempo; Emma Bloom, la ragazza delle fiamme; Millard, l’invisibile; Olive, la fluttuante; Enoch, il ragazzo che riesce a portare in vita per un po’ i morti e molti altri.



Si, era tutto bellissimo, si stava bene, ma se ogni giorno era identico ai precedenti, e se davvero i bambini non potevano andarsene come aveva detto Miss Peregrine, allora quel luogo era allo stesso tempo un paradiso e una prigione. Era cosi’ piacevolmente ipnotico che uno ci poteva mettere anni a capirlo, e a quel punto era troppo tardi. Andarsene sarebbe stato pericoloso.



Una puntualizzazione: bellissima e davvero originale l’idea di portare in vita i personaggi delle fotografie, ma non mi è piaciuto il modo in cui l’autore introduce tutti questi personaggi nel libro. Sembra come se stesse sfogliando un album e inventando sul momento una storia su ciascuno di loro e questo mi ha lasciato un po’: hmmm puoi fare di meglio Ransom; io amo quando il libro è ricco di personaggi e ancora meglio quando sono particolari, ma bisogna intrecciarli e inserirli bene nella storia se vuoi che il lettore si affezioni a loro. Io ho avuto l’impressione di leggere le descrizioni appunto di quelle fotografie e non mi hanno suscitato qualche particolare interesse nel saperne di più. Per buona parte del libro non si fa altro che introdurre questi nuovi personaggi senza un particolare sviluppo della storia o di qualche particolare rivelazione, cosa che ha reso il libro un po’ piatto. Solo nell'ultimissima parte le cose si fanno più movimentate, c’è un po’ di adrenalina e la mia curiosità di leggere il seguito aumenta ancora di più, ma purtroppo un buon finale non rende tutto il libro bello.





Speravo tanto che nel primo libro Jacob si muovesse, perché l'ho trovato a dir poco noioso, cinico e in continua contraddizione con se stesso, non ho trovato niente di particolare o entusiasmante in lui. E’ un personaggio che io definirei lineare e che non suscita emozioni in un lettore. A volte sembrava come se l’autore si stesse sforzando per renderlo piacevole, un personaggio che tutti avrebbero amato ma non ha funzionato, almeno non per me. Sono quasi convinta che sarà la prima volta che amerò il film e non il libro; considerando che il film è diretto dal genio Tim Burton, anche se solo dal trailer ho visto che ci sono stati molti cambiamenti a partire dal fatto che hanno scambiato i poteri di Emma con quelli di Olive, e non so come verrà trattato in quanto, ad un certo punto della storia i poteri di Emma hanno un ruolo molto importante.

Per quanto riguarda lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, niente di complesso o incomprensibile. Non è un horror malgrado la copertina e le foto all'interno facciano pensare che sia tale; infatti io speravo in un pizzico di horror, qualche sfumatura di dark fantasy per rendere il libro più adrenalinico e interessante. Malgrado la mia recensione non entusiasmante, ero molto curiosa di leggere subito il seguito e mentre scrivevo la recensione del primo avevo già aperto il libro, volevo dare un’altra possibilità all'autore perché penso che ci siano le potenzialità nello sviluppo della storia, e che migliori.


Un tempo sognavo di sfuggire a una vita noiosa, ma in realta’ non lo è mai stata. Non avevo notato quanto fosse straordinaria. E, allo stesso modo, non avevo mai immaginato di poter sentire la mancanza di casa. Eppure, mentre preparavamo le barche alla luce dell’alba, in bilico su un nuovo precipizio tra il Prima e il Dopo, pensai a tutto ciò che mi stavo lasciando alle spalle... i miei genitori, la citta’, il mio vecchio migliore e unico amico... e capii che andarmene non avrebbe significato, come immaginavo, togliermi un peso. Il loro ricordo era tangibile, presente, e l’avrei portato con me.




Ora vi dico molto brevemente qualcosa sul secondo e terzo libro. Beh, il secondo saltiamolo proprio, l’ho trovato quasi inutile come libro, non aggiunge granché alla storia e rende tutto più noioso; se ho trovato piatto il primo questo lo è ancora di più, salverei solo le ultime 50-70 pagine e passerei subito al terzo. Si ha un continuo correre di qua e di là, e non si capisce dove si vuole andare a parare, sembra un giro tondo, senza mai il "cadere in terra"; non ci sono particolari colpi di scena, nessun intreccio di storie, insomma, qualcosa per movimentare un po' le cose e per rendere il libro più energico e interessante.

A quante cose avevo rinunciato per salvare una ragazza? Malgrado la mia curiosita’, malgrado il nonno, malgrado il debito che avevamo nei confronti di Miss Peregrine, alla fine mi trovavo li’, in quel momento, per una sola ragione: perché dal primo istante in cui avevo conosciuto Emma, avevo capito di voler essere parte del suo mondo, qualunque esso fosse. Questo faceva di me un folle? O la colpa era del mio cuore, che si lasciava conquistare con troppa facilita’?

Ma le cose per fortuna cambiano un po’ nel terzo libro e diciamo che la ruota inizia a girare portando con sé nuovi particolari e sviluppi. L’autore introduce nuovi mondi e nuovi personaggi che renderanno la storia molto più interessante. Mi sono trovata a voler leggere di più e di più, il romanzo aveva quella scintilla di magia e suspence che rendevano il tutto molto particolare. Avremo modo di conoscere meglio Jacob e di vedere come lui cambierà dal ragazzo viziato ad eroe, anche se spesso ci saranno momenti in cui dovrà combattere contro la sua voglia di rinunciare cercando di abbandonare una volta per tutte il vecchio Jacob. Diciamo che nel terzo libro quest'ultimo ha guadagnato un po’ della mia simpatia dimostrando carattere e diventando finalmente un vero protagonista. Ci sono stati momenti in cui certi avvenimenti non mi sembravano del tutto giustificati, spesso trovavo dei vuoti quando l’autore introduceva nuovi poteri trovandoli senza un fondamento o una ragione che poteva essere credibile. Tutto sommato è una lettura piacevole ma che non sono sicura che la consiglierei senza prima dare le giuste raccomandazioni.

Ora si, sono pronta a vedere il film e a criticarlo come solo noi esperti lettori sappiamo fare :P

Il mio voto finale è 



  
     Ecco il trailer per chi non l'ha ancora visto (anche se lo dubito :P)

                    https://www.youtube.com/watch?v=wMdpP_1vm3c

 La verita’ è che non ha capito il motivo. Sono stata anch’io adolescente e, si, ci sono stati momenti quando i miei genitori non condividevano le mie scelte e volevano propormi le loro ma non per questo volevo sparire dalla loro vita. Invece Jacob non solo non dimostra un po’ d’amore verso i suoi genitori ma sembra pure indifferente e non cerca di capire il vero motivo di questa freddezza verso di loro. Secondo me è una mancanza di sviluppo corretto da parte dell’autore, il quale, penso, voleva giusto introdurre un personaggio che non viene compreso dalla famiglia per poi giustificare le sue scelte successive, cosa che sempre a mio parere ha fallito di fare.

Pensai alle stanze fredde e cavernose di casa mia, alla citta’ senza amici e piena di brutti ricordi, alla banalita’ desolante che la vita aveva in serbo per me. Mi resi conto che non mi era mai passato per la testa rifiutarla.









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