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mercoledì 9 luglio 2025

Recensione "Juniper Hill" di Devney Perry, #2 The Edens series


 

Cari amici lettori,

oggi vi parlo di JUNIPER HILL, il secondo capitolo della serie The Edens di Devney Perry uscito il 30 maggio per Always Publishing. Un libro che, senza troppi fronzoli, scava dentro e affronta tematiche complesse con delicatezza e profondità emotiva. Non è solo una storia d’amore: è un romanzo sulla rinascita, sull’abbandono delle maschere e sulla bellezza di lasciarsi amare.

Dopo Indigo Ridge, facciamo ritorno a Quincy, nel Montana e andiamo a conoscere Knox e Memphis…


Titolo: Juniper Hill
Autrice: Devney Perry
Editore: Always Publishing
Genere: Contemporary romance/Romantic Suspense
Data di uscita: 30 maggio
Pagine: 288
Prezzo cartaceo: € 15.90
Prezzo ebook: € 4.99
Traduzione: Edy Tassi
Serie: The Edens #2


Quando Memphis Ward arriva a Quincy, nel Montana, sta vivendo la quinta giornata peggiore della sua vita. Ha un disperato bisogno di una doccia, di un pasto, e di un po’ di tranquillità mentale perché ha appena preso la decisione più pazza della sua vita: con Drake, suo figlio neonato, si è trasferita dall’altra parte del paese. Per ricostruire una vita felice e mettere alle spalle il passato, del resto, ci vuole un pizzico di follia.

Persino se garantire un futuro a suo figlio significa lasciare New York e la vita sfarzosa a cui era abituata per un lavoro da cameriera all’Eloise Inn, l’albergo della famiglia Eden, e vivere sopra un garage nei boschi di Juniper Hill. È lì che incontra l’uomo più bello su cui abbia mai posato gli occhi, Knox Eden. Chef talentuoso e padrone della casa che la ospiterà, con la mascella scolpita, le braccia tatuate e il fascino ruvido, è un uomo da sogno. Ma il giorno più brutto della sua vita in assoluto ha insegnato a Memphis una lezione: i sogni vanno messi da parte per vivere una vita decente. Anche un uomo come Knox.

Knox Eden ama molte cose: il suo ristorante, la sua affiatata famiglia e la sua casa nei boschi, oasi personale di silenzio e relax. L’arrivo di una donna in lacrime, affascinante quanto sfinita, con un bambino che piange disperato, è una catastrofe. Anche se Knox vorrebbe riacquistare i suoi spazi, Memphis e il suo bambino possiedono una forza che lo attrae inesorabilmente e ben presto, apre loro le porte della sua casa, della sua cucina e del suo cuore.

La nuova vita di Memphis a Quincy sembra sorriderle, grazie anche alla presenza amorevole di Knox, però le brutte giornate stanno per rincominciare. Il passato è tornato a perseguitarla e, forse, neanche Knox riuscirà a proteggerla.



The Edens Series:



0.5 Christmas in Quincy
1. Indigo Ridge (qui recensione)
2. Juniper Hill
3. Garnet Flats
4. Jasper Vale
4.5 The Edens - A Legacy Short Story
5. Crimson River
6. Sable Peak



Devo dire che questo libro l’ho divorato. Una tempesta in piena regola: emozioni forti, personaggi intensi, dialoghi carichi di sottotesto e quel tipo di chimica difficile da ignorare. È un romanzo, però, che si prende il suo tempo per raccontarti una storia di dolore, maternità, speranza e amore, costruendo legami autentici in un’ambientazione che profuma di legna, caffè e neve fresca. Si torna ancora una volta nel cuore di Quincy, la piccola cittadina del Montana che sembra uscita da un sogno... o da una fuga.

Memphis Ward arriva a Quincy con una valigia, un neonato e un passato da tenere ben nascosto. Figlia di una delle famiglie più influenti di New York, ha deciso di voltare le spalle al suo mondo dorato per costruire una vita vera, semplice, libera, con un lavoro onesto e la possibilità di ricominciare da zero. Lontano dagli occhi indiscreti della stampa e dai giudizi della sua famiglia, cerca solo un rifugio sicuro per sé e per il piccolo Drake.

Trova lavoro al Juniper Hill Inn, gestito da Eloise Eden, che la accoglie con affetto e discrezione. Ma, insieme al nuovo inizio, Memphis si ritrova a dover convivere con Knox Eden, fratello di Eloise, chef rinomato, burbero, schivo e decisamente poco entusiasta all’idea di avere un neonato urlante nel suo loft che, grazie alla sua generosissima sorella Eloise, ha affittato a Memphis.

"La sua bellezza era da perderci la testa. Il che era un problema. E io non avevo tempo per i problemi."

Knox ha smesso di credere nel lieto fine. Il suo passato è segnato da una tragedia che lo ha lasciato emotivamente vuoto, cinico, rassegnato. Ha chiuso il cuore a doppia mandata. Il suo passato lo ha reso duro, poco incline alla fiducia, ma tremendamente protettivo verso chi ama. Non è entusiasta di condividere il suo spazio con un neonato che piange tutte le notti e una ragazza piena di segreti. Ma Memphis non è affatto fragile come sembra, e lui non è così insensibile come vorrebbe far credere. Qualcosa in quella giovane madre lo disarma: la sua forza silenziosa, la dolcezza con cui accudisce il figlio, il coraggio di chi ha scelto di fuggire per sopravvivere.

"Se avesse sorriso davvero, sarebbe stata ben più che un problema. Sarebbe stata un uragano che lasciava dietro di sé solo distruzione."



Uno dei punti di forza di questo romanzo è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi. Devney Perry non si limita a tratteggiarli: li scolpisce, dando loro voci, fragilità e desideri credibili. Ci fa conoscere le loro ferite profonde e il desiderio di guarire.

Memphis è una protagonista che entra in punta di piedi ma conquista fin da subito. Non è la classica eroina romantica. È una giovane donna stanca, che ha conosciuto il dolore e la solitudine, ma che non si lascia spezzare. C’è in lei una forza quieta, una determinazione che affascina. Non si lamenta mai, non chiede pietà. Vuole solo costruire qualcosa per sé e per suo figlio, e questo la rende immensamente vera. Memphis si fa amare per la sua caparbietà, la dolcezza con cui si prende cura del suo bambino, ma anche per la forza con cui affronta ogni giorno un mondo che non ha mai davvero fatto spazio per lei.

"Quando vivevi con gli squali, ti segnavi le giornate in cui vedevi venire verso di te un gommone di salvataggio."

Knox, invece, è un uomo che si conquista con il tempo. All’inizio burbero e tagliente, ma sotto la superficie c’è un cuore grande, segnato da una perdita che lo ha cambiato per sempre. È un uomo che ha amato e perso, che si è chiuso nel lavoro per non sentire, che fatica a fidarsi di ciò che non può controllare. Il suo modo brusco è una corazza, ma la tenerezza con cui – lentamente – si avvicina a Memphis e a Drake è disarmante. La tensione e l’attrazione tra lui e Memphis è palpabile fin dalle prime pagine e l’evoluzione del loro rapporto è un crescendo di emozioni, batticuore e momenti intensi. Knox non si innamora facilmente, non si fida in fretta, ma quando lo fa… è totalizzante.


Anche i personaggi secondari – la famiglia Eden, in particolare – offrono uno sfondo caldo e accogliente. Ognuno con la propria voce, le proprie storie intrecciate, e una comunità che sembra cucita su misura per chi ha bisogno di ripartire.

E poi c’è Quincy la cornice perfetta che accoglie Knox e Memphis. Situata tra le montagne del Montana, questa cittadina minuscola ha qualcosa di magico. Non per incantesimi o fate, ma per la gentilezza delle persone, i ritmi lenti, i paesaggi mozzafiato e quella sensazione di "casa" che si respira tra le pagine. Quincy non è solo una semplice cittadina, ma un vero e proprio personaggio. Il Juniper Hill Inn, la cucina del ristorante di Knox, le strade innevate, i sentieri nel bosco… sono luoghi che parlano. Hanno un’anima. E tutto questo contribuisce a creare un’atmosfera calda, intima, perfetta per una storia dove l’ambientazione non è solo sfondo, ma parte integrante della narrazione. È il posto dove i cuori spezzati trovano il coraggio di ricomporsi.

Devney Perry ha uno stile pulito ma ricco, capace di cogliere l’essenziale in poche frasi. Alterna le voci di Knox e Memphis in una narrazione duale che permette al lettore di entrare a fondo nei loro pensieri e nelle loro emozioni. Non ci sono forzature, non c’è melodramma gratuito. Ogni scelta narrativa è ponderata, ogni svolta ha il suo tempo e il suo peso. Il ritmo non è frenetico, ma nemmeno lento: è semplicemente giusto. Si ha la sensazione di assistere alla nascita di qualcosa di autentico, con tutte le sue difficoltà, esitazioni, paure e slanci. E quando l’amore arriva, lo fa in modo credibile, potente, trasformativo.



Leggere Juniper Hill è stato come farsi coccolare da una coperta calda in una giornata d’inverno. Ho provato rabbia per ciò che Memphis ha dovuto affrontare, tenerezza per il suo legame con il figlio, frustrazione per l’ostinazione di Knox, ma anche gioia pura nel vedere due anime spezzate trovare un punto d’incontro.

"Guardarli insieme era un sogno. L'immagine di una vita diversa, se avessi compiuto delle scelte migliori."

Ci sono state scene che mi hanno fatto stringere il cuore e altre che mi hanno fatto sospirare a occhi chiusi. È uno di quei romanzi che ti fa venire voglia di tornare indietro e rileggere certi passaggi solo per rivivere un’emozione, perché è una storia che si sente più che si legge. Ti accompagna dentro il dolore silenzioso di Memphis, nel suo desiderio di proteggere il figlio a tutti i costi. Ti fa sentire il gelo del cuore di Knox, che si scioglie pagina dopo pagina. Ma, soprattutto, ti regala quel tipo di emozioni che fanno bene: il brivido di un primo sguardo carico di tensione, il conforto di una carezza inattesa, la dolcezza di un bambino che ride tra le braccia di chi lo ama.



Ci sono momenti struggenti, sì. Ma anche sorrisi, speranza, e una sensazione profonda di guarigione. È un romanzo che parla d’amore, certo, ma anche di rispetto, di fiducia, di famiglia trovata e scelta.
Juniper Hill è una storia che scalda, consola e fa riflettere. Un romanzo che racconta la forza della maternità, il coraggio delle seconde possibilità, e l’immensa bellezza di trovare qualcuno che veda oltre le tue cicatrici.

"Poi mi baciò come avevo bisogno di essere baciata. Come se non ci fossero domande senza risposta. Come se nel mondo non esistesse il male. Come se tutto ciò di cui avevamo bisogno fosse qui, in questa casa e in questa città."

Se cercate una storia d’amore vera, imperfetta ma potentemente sincera, con personaggi che sembrano usciti dalla vita reale e un’ambientazione che è un abbraccio… allora non potete perdervelo.





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